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Aeroporto Canova, Zanoni: «Brutto segnale il via libera a 22.500 voli»

Il consigliere regionale del Pd critica il masterplan della Save: «Per la commissione Via la direttiva sulla qualità dell’aria e gli obiettivi sulla riduzione dei gas climalteranti non esistono»

«Per Save è una vittoria su tutta la linea, per la salute dei cittadini di Treviso è invece un’amara beffa. L’ok al masterplan del Canova grazie al parere positivo della Via, il numero 2978, pubblicato ieri, ci lascia perplessi: l’aumento a 22.500 voli annui non considera minimamente la Direttiva sulla qualità dell’aria né i nuovi obiettivi sulla riduzione dei gas climalteranti. È un pessimo segnale».

Questo il commento di Andrea Zanoni, vicepresidente della commissione Ambiente a Palazzo Ferro Fini e consigliere regionale del Partito Democratico a proposito del via libera all’ampliamento dello scalo trevigiano. «In tutti questi anni di attesa il ministero dell’Ambiente e la Commissione Via nazionale non avevano mai messo in discussione il limite dei 16.300 voli. Adesso con un nuova Commissione Via, voluta dal ministro Costa in quota M5S, si arriva addirittura a dare l’ok a tutto quello che Save aveva chiesto. Ma a quale prezzo? Dal 2007 a oggi la situazione è profondamente cambiata - spiega Zanoni - e non possiamo non tenerne conto. In Italia e soprattutto in pianura Padana siamo vittime da anni dello smog costituito principalmente da Pm10 e Pm2,5 le cosiddette polveri sottili che causano migliaia di morti, certificati annualmente dall’Agenzia europea sull’ambiente. Nel nostro Paese le vittime sono stimate in 59.500 per le Pm2,5 e 21.600 a causa dell’ossido di azoto. Su quali basi, quindi, il Ministero che indicava i 16.300 voli annui nel 2007 ora ne autorizza ben 22.500? Anche dal punto di vista giuridico il quadro è peggiorato - continua il consigliere del Pd - L’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea con una sentenza del 19 dicembre 2012 per la violazione della Direttiva sulla qualità dell’aria, e successivamente è stata deferita due volte dalla Commissione Europea alla Corte di Giustizia per la violazione della Direttiva sulla qualità dell’aria: nel maggio 2018 in merito alle polveri sottili e nel novembre 2018 per il superamento dei limiti dell’ossido di azoto.

Con una sentenza di condanna e ben due ‘rinvii a giudizio’ chiunque si sarebbe aspettato al massimo una conferma del numero dei voli, se non una diminuzione. Invece, contro ogni logica, Governo e Commissione Via hanno optato per un aumento. Queste scelte, da parte di chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini, sono incomprensibili. Come se non bastasse c’è il tema dei cambiamenti climatici: nel 2007 l’Unione Europea aveva l’obiettivo di ridurre le immissioni climalteranti (CO2 in particolare) del 20%, adesso siamo passati a un ‘taglio’ del 40% entro il 2030, con l’ultimo ambizioso traguardo del meno 80/95% per il 2050. Il mondo scientifico è unanime nel riconoscere che si debba agire in particolare sui trasporti aerei per tutelare il clima. Se ne accorge chiunque, tranne la strana coppia M5S/Lega che si disinteressa della salute dei cittadini, delle norme europee e di una battaglia diventata ormai internazionale e portata alla ribalta dagli studenti guidati da Greta Thunberg».

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