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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Castello di Godego

Parroco trevigiano dedica l'omelia agli africani esclusi dalla mezza maratona di Trieste

Don Gerardo Giacometti ha deciso di far riflettere i suoi fedeli sull'increscioso episodio che ha coinvolto la corsa triestina. «Atleti trattati come una batteria di cani»

Dopo il successo dei corsi prematrimoniali per giovani coppie al grido di "spegnete la televisione e fate più figli", don Gerardo Giacometti è tornato a far parlare di sé con una nuova omelia che ha portato i fedeli di Castello di Godego a riflettere su un grave fatto di attualità.

Il parroco di Castello di Godego ha infatti dedicato la sua riflessione domenicale agli atleti africani esclusi nei giorni scorsi dall'organizzazione del Trieste Running Festival, in programma il prossimo 5 maggio. Una decisione che aveva sollevato così tante polemiche e indignazione da costringere gli organizzatori a un immediato dietrofront, spiegando che la loro trovata voleva essere solo una "provocazione pubblicitaria" per dare risalto all'evento sportivo. «E' una vicenda che ci lascia qualcosa di amaro - ha detto don Giacometti ai suoi fedeli - Sembra che l'idea di fermare alcuni atleti equivalga a fermare una batteria di cani». La metafora, molto forte ma senza dubbio efficace, ha fatto discutere i fedeli al termine della lettura del Vangelo sull'incredulità di San Tommaso. Fuori dalla chiesa, i commenti sono continuati sui socail dove l'omelia del parroco ha avuto una grande eco. «San Tommaso siamo tutti noi - ha proseguito don Gerardo - La verità chiede pazienza, rispetto, chiede di usare con attenzione le armi della provocazione perché potrebbero colpire anche coloro che si volevano difendere». Un messaggio chiaro e preciso per gli organizzatori della corsa triestina: le parole di don Gerardo hanno colpito ancora una volta nel segno.

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