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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Conegliano

Gli alpini in aiuto dell'ospedale di Conegliano: donati due ecografi per la terapia intensiva

Grazie alla solidarietà degli iscritti alla Sezione locale e alle donazioni di privati e aziende, le penne nere hanno raccolto ben 60 mila euro poi spesi in apparecchiature mediche

Alpini fino all’osso, in tempi normali e in tempi di crisi. A inizio marzo tutto quello che prima era normalità e quotidianità all’improvviso è stato spazzato via. A livello associativo le attività della sezione Ana, impegni e manifestazioni sono stati annullati. «L’unica cosa che nessun virus o crisi potranno mai piegare è il nostro spirito alpino - spiega il presidente degli alpini di Conegliano, Gino Dorigo - Fin da subito conoscendo le catastrofiche cifre dei contagiati e dei ricoverati, vedendo quelli che adesso chiamiamo “eroi in camice bianco”, dottori, infermieri, assistenti sanitari e in generale tutti gli operatori del personale medico e sanitario di ogni ordine e grado, immolarsi e combattere in prima linea contro un nemico invisibile, subdolo e sconosciuto, noi alpini della Sezione di Conegliano abbiamo sentito la necessità di fare la nostra parte».

Così si sono impegnati in una raccolta fondi per sostenere il presidio medico cittadino, l’Ospedale Civile di Conegliano. Adesso, a distanza di qualche mese, grazie all’impegno delle penne nere, delle donazioni dei 30 Gruppi, di privati ed aziende, e grazie ad accordi con l’Ulss 2, ben 60 mila euro sono già stati utilizzati per l’acquisto di due ecografi per la terapia intensiva, e si stanno valutando ulteriori operazioni come, ad esempio, il sostegno alla Protezione Civile Ana. «Il nostro pensiero e le nostre preghiere vanno a tutte le vittime del virus - conclude Dorigo - persone che non sono più tra noi e a tutte quelle famiglie che hanno subito una perdita, speriamo di poterli onorare con il nostro operato. Ringraziamo i nostri 30 gruppi, dai capigruppo a consiglieri, soci e amici. Un grazie al sindaco di Conegliano Fabio Chies per il suo sempre pronto interessamento, al direttore generale dell’Ulss 2, dottor Francesco Benazzi e a tutti i suoi collaboratori per la gentile disponibilità. Gli alpini ci sono sempre, con il cuore aperto e l’animo pulito».

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