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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'allarme della Cgil: "Oltre settantamila anziani soli nella Marca"

Dati preoccupanti quelli che emergono dagli ultimi rilievi della Cgil trevigiana che ha denunciato una vera e propria emergenza. Barbiero: “Politiche e servizi per evitare l’isolamento”

TREVISO Sono 70.855 gli anziani soli in tutta la provincia di Treviso. Un numero a dir poco preoccupante, reso noto nelle scorse ore dalla Cgil trevigiana. Ad oggi queste persone sono la parte più fragile della società e la maggior parte di loro è composta da donne.

Gli anziani trevigiani vivono spesso da soli in abitazioni inadeguate alle loro esigenze quotidiane, restano per lungo tempo isolati, rischiano incidenti domestici a volte fatali o inabilitanti. I problemi legati agli anziani soli e troppe volte dimenticati da familiari e parenti si sono moltiplicati negli ultimi anni, creando situazioni drammatiche. In provincia, secondo i dati elaborati dallo Spi Cgil Veneto, gli ultrasessantacinquenni sono circa 190 mila (189.289), più di un quinto della popolazione (21,4%), e il loro numero è in continua crescita (+20,8% negli ultimi dieci anni). Una fetta importante della popolazione che include una rilevante quantità di persone sole. Ogni cinque ultrasessantacinquenni, circa due (il 37,7%) sono, appunto, soli, perché nubili/celibi (19.2%), divorziate/i (6,2%), ma soprattutto perché vedove o vedovi (74,6%). Sono loro la parte più fragile della società. Come detto in precedenza in valore assoluto gli anziani soli nel Trevigiano sono 70.855, un terzo uomini e due terzi donne. In continuo aumento anche gli ultraottantenni, passati dai 43.722 del 2007 ai 56.399 del 2017 con una crescita del 29%. Un boom che registra un incremento molto elevato degli uomini over 80 (+ 46,2%) ma anche delle donne (+ 21,3%). Mentre, come nel resto d'Italia, i nuovi nati sono in calo, dai 9.176 del 2007 ai 7.193 del 2017 (- 21,6%).

Davanti a questi dati lo Spi Cgil mira a progettare città a misura di anziani. Come? Nell’ultimo anno, il Sindacato Pensionati della Cgil, insieme alle altre sigle confederali, ha sollevato la questione nella cornice di due convegni tenuti con Casa Fenzi di Conegliano, e altre strutture del territorio, e con Israa di Treviso. E proprio con quest’ultima importante realtà nel mondo dell’assistenza si sta dialogando per completare e implementare la già avviata esperienza di cohousing ed esportarla anche in altri comuni, così come si stanno sviluppando sempre più anche i servizi domiciliari in convenzione con i Comuni di Treviso e Casier. Best practice che per lo Spi Cgil provinciale anche gli altri Comuni di territorio dovrebbero adottare, in particolare lì dove il tasso di invecchiamento della popolazione è particolarmente elevato, come nel vittoriese. Dentro il contesto della contrattazione sociale, nello spronare i Sindaci a una maggior attenzione sui temi dell’invecchiamento e alla miglior distribuzione della spesa sociale, anche quella destinata come quota capitaria all’Ulss 2, il Sindacato Pensionati guarda, infatti, a una più stretta connessione e sinergia tra i soggetti coinvolti: tra i Comuni, che dovrebbero gestire le prestazioni in forma associata, i Centri di Servizi, veri nodi della rete di assistenza territoriale da supportare e da sviluppare, e la stesa Azienda Sanitaria. “Affrontare e prevenire il fenomeno degli anziani soli, dare risposta ai nuovi bisogni degli anziani con servizi puntuali e adeguati, avviare politiche di invecchiamento attivo e promuove positivi stili di vita, nonché pensare città a misura di una popolazione che invecchia è una questione che coinvolge non solo i soggetti deputati all’assistenza, ma anche le istituzioni municipali e tutto il mondo economico del nostro territorio - afferma Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil di Treviso -. Ogni cento trevigiani ci sono 8 anziani soli. C’è un nostro familiare, un nostro amico, un collega, che non possiamo dimenticare, che non possiamo abbandonare. Tutti dobbiamo averne cura e tutti dobbiamo farci carico della sua situazione. Come sindacato, a tutti i livelli, stiamo già facendo molto ma molto ancora c’è da fare. Servono amministratori attenti e capaci, risorse, sinergie. Serve andare tutti, insieme, sulla stessa strada”.

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