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Treviso, inaugurati i nuovi laboratori della banca dei tessuti

Istituita dalla Regione Veneto nel 2000, la fondazione è una struttura sanitaria di riferimento anche per Friuli, Trentino e Marche e ha a disposizione 6mila tessuti per i trapianti

«Un’eccellenza sanitaria come questa, una delle prime realtà europee con 6mila tessuti per trapianto forniti ogni anno, è una delle prove che il modello veneto funziona, che ci sono investimenti adeguati e che, da sempre, c’è stata una visione lungimirante sul livello delle cure da assicurare ai cittadini. È il frutto di scelte importanti, magari in alcuni casi anche contro corrente, grazie alle quali l’assistito sa che in Veneto c’è chi lo cura, chi lo opera e, mi scuso per il brutto termine, c’è anche chi procura il pezzo di ricambio e chi lo impianta».

Con queste parole il presidente del Veneto Luca Zaia ha inaugurato giovedì mattina, 12 dicembre, i nuovi laboratori della fondazione Banca dei Tessuti di Treviso. All’evento è stato ricevuto dal presidente della Fondazione Giuseppe Di Falco e dal direttore generale della Ulss Marca Trevigiana Francesco Benazzi, Era presente anche il sindaco Mario Conte. Il centro inaugurato, poco distante dall’Ospedale Ca’ Foncello, è stato creato per standard molto elevati nel campo della processione dei tessuti umani. È dotato di locali e attrezzature all’avanguardia nella prospettiva di avviare anche una struttura di riferimento nazionale e internazionale per la liofilizzazione. Già oggi, infatti, la banca di Treviso è la principale in Italia ed una delle prime in Europa. Con circa 200 prelievi multitessuto da cadavere e mille da vivente, ogni anno assicura 6mila tessuti per trapianto nelle specialità di ortopedia, chirurgia plastica, cardiochirurgia, chirurgia vascolare, generale e maxillo facciale, oltre che nei centri ustioni.

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«L’attività della banca dei tessuti ci ricorda l’essenza del successo per cui il Veneto è benchmark a livello nazionale – sottolinea il Governatore –. È un fatto culturale: a noi piace che le cose siano fatte bene e per questo siamo pronti ad investire. Ogni anno la Regione investe 70 milioni di euro in nuove tecnologie sanitarie. Non capire quanto sia necessario significa non avere percezione del futuro quando siamo già nell’era digitale. Se la sanità non segue questa via è destinata a esaurire la sua corsa. Sia chiaro: non vuol dire che non c’è più spazio per l’umanità, l’umanizzazione delle cure e il saper fare. Vuol dire che servono medici e personale che sappiano cimentarsi eccellentemente con le nuove tecnologie. La stessa alta specializzazione di questa struttura – aggiunge Zaia – è indice di quanto oggi sia necessario essere sempre più performanti di fronte alle sfide della sanità e della ricerca.  E il Veneto è all'altezza. Le lamentele da parte dell’utenza non mancano ma se andiamo ad esaminarle ci rendiamo conto che, nella grandissima parte, confermano la qualità del nostro modello e di quello che stiamo facendo. È raro, infatti, che le critiche riguardino quelle cure importanti che fanno l’eccellenza del nostro sistema sanitari». Istituita dalla Regione Veneto nel 2000 la Banca dei Tessuti di Treviso (FBTV) è una struttura sanitaria di riferimento anche per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Marche. Si occupa di raccogliere, processare, conservare e distribuire (in Italia e all'estero) valvole cardiache, segmenti vascolari, membrana amniotica, tessuti osteotendinei, certificando l’idoneità e la sicurezza.

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