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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fondo indennizzi, «procedura incartata»: diffida dei risparmiatori

«Noi che credevamo nella BpVi» invia un ultimatum scritto a Consap, la società statale incaricata di curare le richieste di ristoro previste per legge. E il clima politico si arroventa

«Il tempo delle parole per noi è finito». Un po' ultimatum, un po' sfogo è la formula scelta da Luigi Ugone, presidente della associazione «Noi che credevamo nella banca popolare e in Veneto banca» il quale con un video-messaggio pubblicato oggi nel primissimo pomeriggio ha annunciato che il suo gruppo, uno dei più attivi tra quelli che assistono i risparmiatori colpiti dal crac delle ex popolari venete, ha diffidato formalmente la Consap: si tratta della società statale che per legge deve occuparsi di raccogliere e dare seguito alle procedure per gli indennizzi a favore degli ex azionisti delle banche venete colpiti dai rovesci del 2015.

PAZIENZA FINITA «Sono passati ormai quarantacinque giorni - dice Ugone sul suo canale YouTube - da quando Consap ha messo in rete il portale. Sono passate diverse settimane da quando i vertici della stessa Consap ci avevano garantito che sarebbero arrivate tante migliorie che non sono arrivate, motivo per cui stamani abbiamo inviato una diffida legale a Consap per conto di tutti i nostri associati. Se nulla dovesse cambiare riterremo Consap responsabile di ogni eventuale danno patito dai nostri associati».

LA PAROLA AGLI AVVOCATI Ugone non usa mezzi termini e la situazione sul fronte dei ristori bancari rischia di incancrenirsi. Se fino a qualche settimana fa infatti il fronte dei risparmiatori era sostanzialmente diviso in due: una parte molto critica con Consap e una invece decisamente non ostile in queste ultime ore le cose stanno cambiando. Non più tardi di ieri infatti avevano fatto il giro dei social network le dichiarazioni dell'avvocato friulano Barbara Puschiasis. La quale al Corriere veneto di ieri 6 ottobre in pagina 17 aveva dichiarato: «La piattaforma Consap... è claudicante ed è meglio non fidarsi». Si tratta di parole che hanno gettato scompiglio in particolare in provincia di Udine dove sono moltissimi gli ex azionisti della BpVi e dove il gruppo che fa riferimento alla Puschiasis, si tratta di «Consumatori attivi», fino a qualche giorno fa aveva tenuto un atteggiamento molto più improntato alla fiducia, in qualche modo in linea con la condotta seguita sino ad oggi dal coordinamento veneto  Ezzelino da Onara che a più riprese aveva invece minimizzato i problemi della piattaforma. L'uscita dell'avvocato udinese Puschiasis però ieri aveva arroventato l'atmosfera. E ora l'uscita dell'associazione presieduta da Ugone, che assieme al coordinamento don Torta è il raggruppamento politicamente più temuto, anche per la assodata capacità di mobilitazione dei suoi iscritti, rischia di far schizzare la tensione alle stelle.

POSSIBILI PROTESTE E non finisce qui perché sempre oggi pomeriggio Ugone ha anche pubblicato un brevissimo intervento sul portale web della associazione da lui presieduta. «Apprendiamo inoltre che il governo, nella persona del sottosegretario all'economia Alessio Villarosa del M5S - si legge - che sta incontrando a stralci diverse associazioni di consumatori e promozione del territorio escludendo, invece, quelle di puri risparmiatori. Non sapendo cosa succede, quindi, all’interno dei palazzi romani, non escludiamo nessun tipo di opzione anche nei confronti dell’attuale esecutivo». Si tratta di parole che potrebbero essere il preludio di una protesta di piazza dai torni forti. Soprattutto perché un po' alla volta sembra prendere corpo lo scenario in cui le possibilità per ottenere i ristori dal fondo indennizzi (noto come Fir), un fondo garantito dalla ultima legge di bilancio, si starebbero via via assottigliando. Scenario a tinte fosche di cui per la prima volta aveva parlato diffusamente Vicenzatoday.it sia in un servizio del 7 settembre sia in una intervista del 19 settembre. Recentissimamente proprio sull'argomento si era speso lo stesso Villarosa il quale aveva promesso, a fronte delle difficoltà incontrate da Consap, una proroga dei tempi utili per presentare le domande di indennizzo. Ma si tratta di parole che non convincono affatto Ugone. Quest'ultimo infatti stamani ai suoi fedelissimi ha più volte ripetuto che la procedura «ormai si è incartata»: tanto incartata da dover ricorrere alle vie legali.

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