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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Quattro milioni di euro ai Comuni per mettere in sicurezza le strade della Provincia

Presentato dal presidente Marcon il nuovo bando di contributi per la messa in sicurezza della rete viaria nella Marca. Un aiuto importante per ridurre i tanti pericoli della strada

La Provincia di Treviso ha deciso di cofinanziare alcuni importanti interventi di manutenzione straordinaria sulla viabilità, finalizzati alla messa in sicurezza e riqualificazione delle strade, nonché alla realizzazione di opere connesse alla loro funzionalità, per migliorarne il livello di servizio, da eseguirsi a cura delle amministrazioni comunali.

Nella conferenza stampa tenutasi lunedì 15 aprile sono stati illustrati ai Comuni i contenuti del bando e le modalità per accedere a questi finanziamenti attraverso la sottoscrizione di una speciale convenzione. Lo stanziamento di bilancio di fondi per il finanziamento di interventi da realizzare attraverso sottoscrizioni di accordi con i Comuni è di 1 milione 860 mila euro per l’anno 2019 e 2 milioni di euro per l’anno 2020. La quota di compartecipazione provinciale per ogni intervento proposto è determinata nella misura massima del 50% della spesa ammissibile con il limite massimo di contributo pari a 200 mila euro. Varie sono le tipologie di intervento ammesse come: sistemazioni di intersezioni; attraversamenti pedonali; razionalizzazione delle accessibilità dei frontisti su strade provinciali; interventi strutturali; messa a norma di barriere e percorsi dedicati all'utenza debole.

«Finalmente – conclude il presidente della Provincia Stefano Marcon – con i recenti finanziamenti arrivati da parte del Governo, si sono potute destinare risorse alla viabilità che soffriva da alcuni anni, con la riforma Delrio sulle Province, la mancanza di fondi da destinare alla manutenzione e messa in sicurezza della strade provinciali. Anche oggi sulla stampa nazionale, citando una ricerca dell’Università di Tor Vergata, si sottolinea il ruolo insostituibile delle Province sulla gestione del territorio e soprattutto su quelle funzioni proprie che gli enti di area vasta rivestono in Costituzione, rilevando le buone performance delle stazioni uniche appaltanti delle Province e la capacità di progettazione dovuta ad un patrimonio di competenze tecniche e di capacità progettuale che non è facile replicare in altri enti, e su cui occorre anzi investire».

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