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Attualità San Giuseppe / Via Paludetti

Bosco San Giuseppe, il Comune toglie gli alberi degli scout: è polemica

Per piantare con Ascotrade 1500 nuove piante nell'area di Via Paludetti, il Comune ha messo fine, senza preavviso, all'accordo siglato nel 2008 con gli scout che ora chiedono giustizia

«Hanno raso al suolo tutto. Da parte mia e in qualità di socio Masci anziano, chiedo scusa a tutta la famiglia Scout trevigiana, a Italia Nostra, ai Focolarini di Infirri, agli studenti del professor Albertini, a tutti coloro che credevano nella stupenda “Attività natura” che avevamo già iniziato con entusiasmo; chiedo scusa e mi vergogno per aver fatto loro credere di avere avuto un sindaco. Dalle aquile randagie ne abbiamo passate tante: supereremo anche questa iniquità».

Sono le parole di Ennio Tiveron che, dal suo profilo Facebook, accende la polemica su Bosco San Giuseppe, area verde in via Paludetti a Treviso. Nel 2008 l'amministrazione guidata dal sindaco Manildo aveva sottoscritto un accordo con gli scout trevigiani affinché si prendessero cura degli alberi presenti nella zona. Nelle scorse ore però le ruspe del Comune e di Ascotrade hanno raso al suolo gli alberi di via Paludetti per piantarne di nuovi. Peccato che, per tornare a rivedere una parvenza di bosco in via Paludetti ci vorranno almeno 20 anni di tempo. Una decisione che ha lasciato su tutte le furie gli scout trevigiani, sostenuti anche dai partiti di opposizione come Italia Viva e Coalizione Civica. «Che senso ha eliminare un bosco già formato per sostituirlo con uno nuovo? Abbattere gli alberi esistenti per piantarne di nuovi ci sembra un vero spreco» concludono gli scout.

Il commento di Andrea Zanoni

«Eliminare un bosco per sostituirlo con piccoli alberelli è un’operazione semplicemente senza senso: a Treviso abbiamo bisogno di più verde urbano, non meno: il Veneto è al primo posto in Italia per incremento di consumo di suolo». Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, interviene sul caso del Bosco San Giuseppe, l’area di via Paludetti curata dagli scout in virtù di un accordo con l’amministrazione Manildo e rasa al suolo per piantare 1500 nuovi alberi

«È una questione di forma e di sostanza. Stiamo parlando di un’area di 17mila metri quadri con terreno a bosco: è una vergogna, uno spreco assurdo, abbattere piante sane per metterne di nuove. Per avere ancora una superficie boscata dovremo aspettare decenni: dov’è il vantaggio di questa operazione? C’erano e ci sono altre zone su cui poter intervenire, vista la quantità di aree industriali dismesse e capannoni abbandonati. Ed è una necessità. Ricordo che, oltre all’incremento del consumo di suolo, il Veneto è maglia nera in Italia anche per l’obiettivo ‘Vita sulla terra’ dell’Agenda 2030 dell’Onu. ‘Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica’. Radere al suolo un bosco non aiuta certo a risalire la classifica - aggiunge Zanoni - Esiste poi un problema di forma: c’era già un progetto in quell'area, dove gli scout avevano iniziato i lavori di ripulitura  Adesso senza alcuna spiegazione gli viene tolto tutto. Un brutto schiaffo per chi si impegna gratuitamente in favore della comunità». 

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