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Imprese assillate dai call center: Confartigianato scrive al Garante della privacy

I telefoni delle imprese associate alla Confartigianato sono stati raggiunti da operatori di energia elettrica e gas che, a detta del presidente Sartor, hanno violato la legge

In queste ultime settimane i telefoni delle imprese associate al sistema Confartigianato Imprese Marca Trevigiana aderenti al Consorzio Artigiano Energia e Multiutilities sono stati raggiunti incessantemente da chiamate di sedicenti operatori per conto di società di vendita di energia elettrica e gas che, a detta di Vendemiano Sartor, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, "sapevano un po’ troppo".

«In un libero mercato - sostiene Sartor - è legittimo contattare i clienti per proporre i propri servizi. Quando tuttavia chi chiama è a conoscenza di informazioni riservate, come ad esempio chi fosse il precedente fornitore del cliente, i dati utili per concludere una fornitura e in alcuni casi, addirittura gli Iban bancari, siamo al di fuori di corrette dinamiche di mercato, che vanno segnalate». E questo è quello che Confartigianato ha fatto, scrivendo al Garante della Privacy, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ed all’Autorità di Regolazione Energia, Rifiuti ed Ambiente. In questi giorni a seguito del cambio fornitore di energia e gas del Caem, le aziende sono state bombardate di telefonate e di visite da parte di operatori che fornivano informazioni non corrette e tendenziose non solo sulle forniture in corso ma anche sui contratti proposti, apparentemente vantaggiosi in realtà molto costosi e con clausole vessatorie. Continua Sartor: «Sono purtroppo anche in circolazione comunicazioni pubblicitarie che reclamizzano la vendita di elenchi clienti riportanti i dati delle aziende. L’elemento ricorrente nell’approccio telefonico è la consapevolezza in capo a chi chiama della circostanza che l’impresa fosse fornita dal venditore uscente, indicendo il mal capitato in errore. Contiamo sulla collaborazione delle società di fornitura di energia che, considerandosi parte lesa, intervengano presso le loro agenzie per stoppare questo comportamento assolutamente scorretto» conclude il presidente della Confartigianato trevigiana.

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