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Camion fermi nei piazzali: un premio per chi diventa autista

La proposta di Danilo Vendrame, presidente trasportatori Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, per risolvere i problemi che, in questo periodo, affliggono i camionisti trevigiani

Aumentano i camion fermi nei piazzali delle aziende di autotrasporto trevigiane. Specialmente in questo periodo che coincide con l’arrivo delle festività natalizie che fanno aumentare di circa il 15% la media del trasporti mensili, il problema della mancanza di autisti professionisti  di merci si fa sentire in tutta la sua drammaticità. 

Danilo Vendrame, presidente dei trasportatori Confartigianato Imprese Marca Trevigiana commenta la situazione con queste parole: «Purtroppo gli autotrasportatori trevigiani devono rinunciare a importanti commesse di lavoro e subire un gravissimo danno economico a causa della mancanza di personale. Le nostre imprese sarebbero pronte ad assumere subito, ma autisti non se ne trovano. La stima su base nazionale parla di una mancanza di circa 15 mila professionisti. In provincia di Treviso i dati in nostro possesso ci dicono che le imprese di autotrasporto potrebbero assumerne, da subito, oltre 300. Una recente ricerca ha messo in evidenza come la carenza di camionisti non sia un  problema esistente solo in Italia ma comune in tutta Europa dove la situazione, si parla di circa 150 mila autisti mancanti, si sta aggravando perché i pensionamenti non sono colmati da giovani che intendono svolgere questo mestiere. Anche nella nostra provincia il problema pensionamenti è particolarmente grave. I due terzi degli autisti presenti nelle nostre imprese (in totale 4.900 di cui 1200 impiegati presso autotrasportatori artigiani) andranno in pensione nei prossimi 15 anni mentre il ricambio generazionale di questi lavoratori è attualmente costituito solo da  non più di 100 soggetti, ovvero da figure che annualmente acquisiscono le patenti e le carte di qualificazione necessarie per essere assunti come autisti in una impresa di autotrasporto merci conto terzi. 

La ricerca di personale - continua Vendrame - si rende difficoltosa anche verso i Paesi dell’est perchè la delocalizzazione, scelta operata anche da molti autotrasportatori trevigiani, ha drenato la disponibilità di autisti anche in quei Paesi. Stiamo vivendo una incredibile e paradossale realtà. Mai fino ad ora ci si era trovati con i camion fermi sui piazzali e la casella di posta elettronica piena di richieste di trasporti ancora da evadere. Nel recente passato si è cercato di risolvere questo problema ricorrendo anche a contratti di somministrazione proposti da società di lavoro interinale estere che non sono però una soluzione e hanno spesso generato problemi di dumping contrattuale, a discapito dei datori di lavoro locali. Resta il fatto che i giovani non vogliono accettare di svolgere un lavoro che prevede stipendi buoni, superiori alla media d’ingresso di tutti gli altri settori.  Il mestiere, grazie all’innovazione tecnologica e al confort presenti nei mezzi di trasporto e all’automazione delle fasi di carico e scarico merci si è evoluto e consente di operare in condizioni di sicurezza e benessere alla guida. La normativa comunitaria ha previsto nell’ultimo decennio un incremento considerevole degli obblighi formativi per chi vuole acquisire le patenti e gli ulteriori titoli necessari per porsi con professionalità e in sicurezza alla guida di un Tir sulle strade europee. Scelte condivisibili che hanno di fatto però aumento la distanza tra questa professione e quanti hanno interesse ad intraprenderla, giovani e/o disoccupati, etc. I percorsi formativi infatti in virtù della loro articolazione e durata hanno costi considerevoli. Il pacchetto base per acquisire  le patenti e la qualificazione necessarie per diventare un autista professionista (patente  C + CQC ) si attesta su una cifra media di 2.500 euro. Per cercare di porre rimedio a questa situazione Confartigianato in Veneto, insieme ai sindacati di categoria, ha introdotto, nel rinnovato contratto regionale di settore (firmato il 5 novembre 2018), un rimborso che sarà erogato dell’ente bilaterale Ebav, del valore di mille euro per gli autisti neopatentati a fronte dei costi sostenuti per la loro formazione presso le autoscuole che si convenzioneranno con l’associazione. Questa consistente agevolazione vuole essere il punto partenza di un percorso di collaborazione tra tutti i soggetti che vogliono scommettere sul proprio futuro lavorativo  nel trasporto merci».

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