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Caso Toscani-Benetton, il fotografo parla dopo il licenziamento: «Mi sento liberato»

Non si placano le polemiche nei confronti del noto fotografo internazionale, tornato a parlare contro la famiglia Benetton e Autostrade a poche ore di distanza dal suo addio a Fabrica

La famiglia Benetton nelle scorse ha annunciato di aver chiuso i rapporti con il noto fotografo internazionale Oliviero Toscani, dopo le sue frasi sul ponte Morandi. Toscani si era comunque scusato, ma poco dopo è arrivata la nota del gruppo di Ponzano che interrompe una collaborazione storica. Benetton Group, con il suo presidente Luciano Benetton, "nel dissociarsi nel modo più assoluto dalle affermazioni di Oliviero Toscani a proposito del crollo del Ponte Morandi, prende atto dell’impossibilità di continuare il rapporto di collaborazione con il direttore creativo", sottolinea il comunicato. Luciano Benetton e tutta l’azienda, "rinnovano la loro sincera vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tremenda tragedia". «»

Nonostante le scuse, però, il fotografo si è lasciato andare, nella giornata di venerdì, ad ulteriori esternazioni choc. Intervistato dalla AdnKronos, infatti, ha affermato: "Mi sento benissimo, mi sono liberato della responsabilità di Autostrade allontanandomi dai Benetton. Io ero lì per fare altre cose e c'era il problema del ponte Morandi...ora basta, non devo più difendere nessuno, solo me stesso. Sono felice, mi sono liberato. È ovvio che non intendessi dire quello che tutti hanno interpretato". Frasi sibilline che, ancora una volta, hanno scatenato le polemiche sui social.

Il caso: Toscani e la frase shock sul ponte Morandi, poi le polemiche

Durante la trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, commentando le polemiche scatenate dalla foto che ritraeva Luciano Benetton insieme ai fondatori delle Sardine nel centro culturale Fabrica a Treviso, Toscani aveva detto: "Ma a chi interessa che caschi un ponte, smettiamola". La frase aveva scatenato l'indignazione di vari esponenti politici e del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi.

"Ogni giorno ci aspettiamo, ormai da quasi 18 mesi, qualche nuova pensata, ogni tanto qualcuno usa i nostri morti per mettersi in mostra o comunicare idiozie – aveva commentato amaramente Egle Possetti, presidente del Comitato – Ho sentito le esternazioni, inopportune e confuse, di Toscani. Ovviamente a lui potrà non interessare che sia caduto un ponte in Italia nel 2018, perché forse viaggia spesso in elicottero. Passare su un ponte francamente è un po’ da 'plebei', purtroppo tanti italiani ci viaggiano ogni giorno e qualche persona sotto a 'quel ponte' c'è rimasta per sempre e non per qualche strano fulmine vagante: 43 morti innocenti per lui conteranno poco, ma per noi erano tutto".  

Le scuse del fotografo: "Ho vergogna anche di scusarmi"

Toscani si era poi scusato, definendosi "distrutto e addolorato". "Mi scuso. Di più: ho vergogna anche di scusarmi", aveva detto il creativo a Repubblica. Le sue sono state "parole infelici", ha ammesso, ma la frase "è stata estrapolata dal contesto", ha spiegato. "Volevo solo dire che Fabrica è un centro culturale che non ha nulla a che fare con Autostrade. E che non stavamo discutendo di quello, del ponte Morandi che è cascato. Il ponte non c'entra nulla con le nostre attività, noi ci confrontavamo sulle forme di comunicazione moderna. E insomma tutto il casino che è stato montato ad arte su quell'incontro con le Sardine, Benetton, il ponte...ecco quello non ci interessa". Toscani aveva poi sottolineato di aver " sempre ammirato il riserbo, la dignità dei parenti delle vittime, la forza con la quale chiedono giustizia, la tenacia di un dolore mai esibito. Sono un esperto e mi intendo di facce belle; ebbene, tra quelle rivelate dal dolore in questo nostro disgraziato e magnifico Paese, ricordo bene l`impressione che mi fece la signora Egle Possetti, che spesso li rappresenta, le parole che ha sempre saputo trovare, forti e persino scandalose nella richiesta di giustizia ma mai cupamente vendicative. Vorrei averli anche io dei parenti così se dovessi finire vittima di una tragedia come quella".

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