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Cattivi odori ed elettrosmog: Vedelago chiede spiegazioni al sindaco

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, ha formalizzato venerdì 10 gennaio due interrogazioni al primo cittadino Cristina Andretta su problemi portati alla luce dai residenti

I cittadini di Vedelago, ormai da diverso tempo, hanno sollevato lamentele per un frequente, forte e cattivo odore, che insiste in alcune aree residenziali del paese, chiedendo all’amministrazione quali siano le ragioni alla base dell'odore sgradevole, e se si sia attivata presso Arpav al fine di descrivere la composizione fisica e chimica delle emissioni e per monitorarne le dinamiche nel tempo.

La questione è finita al centro anche di una delle 2 interrogazioni pubbliche presentate da Fratelli d'Italia al sindaco Cristina Andretta. Nella seconda questione il gruppo consiliare ha riscontrato alla carenza informativa ai genitori che si accingano a pre-iscrivere i propri figli presso il nuovo polo scolastico primario di via del Brolo a Casacorba, chiedendo se nella progettazione della nuova struttura, risultino soddisfatti tutti i requisiti riferibili alle prestazioni ambientali minime previste dalla normativa esistente, con particolare ma non esclusivo riferimento alle prescrizioni relative alla qualità ambientale interna: ossia l’illuminazione naturale, l’areazione naturale e la ventilazione meccanica controllata, i dispositivi di protezione solare, l’inquinamento elettromagnetico indoor. Con specifico riferimento all’ultima criticità descritta, e tenuto conto della scelta amministrativa fortemente criticata da Fratelli d’Italia, di posizionare una fonte di inquinamento elettromagnetico outdoor (ossia la Stazione Radio per Reti di Comunicazioni Elettroniche Mobili GSM/UMTS/DGS) in Vicolo delle Rose a Casacorba, nell’Area a Nord della Palestra dell’attuale Scuola Primaria, e in prossimità al nuovo polo scolastico, che si somma alle fonti d’inquinamento elettromagnetico indoor, ossia interne agli edifici, abbiamo chiesto se nella progettazione della nuova scuola primaria, siano stati previsti a tutela dell’utenza debole, i dovuti presidi per minimizzare l’esposizione ai campi elettromagnetici ad alta frequenza indoor (RF), prodotti da fonti quali i sistemi di trasferimento dati wi-fi (per esempio il presidio della connessione via cavo), e l’esposizione ai campi a bassa frequenza indoor (ELF) indotti da quadri elettrici, montanti, dorsali conduttori e molto altro ancora.

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