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A Treviso il centro pomeridiano diventa laboratorio di educazione virtuale per i ragazzi

Promosso dall’assessorato alle Politiche Sociali, in questo momento di lontananza forzata offre alle famiglie un supporto allo studio e un sostegno emotivo con il contributo degli educatori di La Esse

Seguire il passo sulle consegne scolastiche assegnate, gestire al meglio il registro elettronico e la didattica online con dispositivi non sempre adeguati, mantenere il ritmo di lavoro e l’organizzazione da casa può risultare faticoso. Per questo motivo l’Assessorato alle Politiche Sociali, Famiglia, Disabilità e Pari Opportunità del Comune di Treviso, per rispondere alle difficoltà di questo particolare momento di insicurezza e lontananza forzata, ha promosso un laboratorio virtuale attivo da casa di sostegno allo studio e alla relazione per  i ragazzi partecipanti al Centro pomeridiano di San Liberale - Santa Bona.

L’iniziativa, ideata dai Servizi Sociali del Comune di Treviso, mira ad aiutare alcuni dei ragazzi iscritti alla Scuola Secondaria di Primo Grado Coletti nella gestione dei compiti, offre uno spazio di confronto e un riferimento educativo, rimane loro vicino e attraverso il dialogo online, con il supporto degli educatori della Cooperativa La Esse Sono oltre 40 i ragazzi dagli 11 ai 14 anni coinvolti, da inizio marzo, in questa esperienza. Un invito, libero e aperto, a condividere le emozioni e i pensieri e le impressioni di questo momento di imprevedibilità, mantenendo viva, allo stesso tempo, la motivazione allo studio e il percorso didattico assegnato.

Il laboratorio educativo a scuola, e ora in collegamento a casa, è proposto nell’ambito del Programma di attività aggregative e integrative nel territorio nei quartieri di San Paolo, Santa Bona, San Liberale e Monigo, per la promozione del benessere relazionale e alle attività educative di supporto a favore dei minori per l’anno scolastico 2019-2020. Promosso dall’Amministrazione Comunale e coordinato dalla cooperativa La Esse, comprende anche un laboratorio di spazio ascolto a scuola e l’organizzazione di attività aggregative e opportunità di incontro e collaborazione nel territorio. Tra registri elettronici, gruppi classe WhatsApp e scambio continuo di informazioni, attraverso il laboratorio online – mediante contatto telefonico, anche in videochiamata - l’educatore continua a interagire con i giovanissimi.

«La reazione dei ragazzi è molto positiva, apprezzano maggiormente la scuola e le relazioni al di fuori della famiglia e, nonostante le difficoltà del non essere vicini fisicamente, riusciamo a realizzare un lavoro mirato e a misura di ognuno», affermano gli educatori. «Si tratta di una bella opportunità e non siamo i soli a coglierne l’importanza». Così, mentre si ripassano le basi dell’algebra e si studiano i verbi in inglese, emerge con forza il senso di responsabilità comune nei confronti della situazione attuale e delle misure adottate, aumentano consapevolezza, autonomia e capacità di organizzazione. «Stiamo sperimentando positivamente l’utilizzo delle tecnologie, dimostrando ai ragazzi direttamente sul campo come lo smartphone possa creare vere occasioni di connessione e contatto invece di isolarli», spiega l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Treviso, Gloria Tessarolo. «L’idea nata dalla necessità di superare lo stop dovuto all’emergenza Coronavirus, è maturata in seno allo staff del Servizio Sociale del Comune ed è stata accolta subito positivamente sia dagli educatori che dai ragazzi, tra i quali è cresciuto nel tempo un rapporto di fiducia e stima che oggi si concretizza in occasioni di relazione e comunità anche a distanza».

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