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Conegliano, intitolata al dottor Savino Ghiro l'area OBI del pronto poccorso

Il presidente della Regione, Luca Zaia, presente alla cerimonia assieme ai familiari dell’ex primario

Toccante cerimonia di intitolazione stamane al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Conegliano. Alla presenza del Presidente della Regione, del Sindaco di Conegliano e dei familiari del dottor Savino Ghiro l’area OBI (Osservazione Breve Intensiva) del Santa Maria dei Battuti è stata dedicata all’ex Primario, con lo scoprimento di una targa. Ghiro, dopo aver lavorato per alcuni anni nel reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Noventa di Piave, è approdato nel 1965 a Conegliano, dove ha trascorso il resto della sua vita professionale, prima in Chirurgia e, dal 1970 al 1988, in Pronto Soccorso, reparto di cui è stato il primo Primario. Ghiro è stato, inoltre, fondatore della Sezione Triveneta della Società italiana di medicina d’urgenza e fondatore, nel ’71 a Conegliano, della prima sezione italiana dell’Associazione Italiana Soccorritori. E’ stato componente della commissione nazionale medici della FIGC e della Commissione Sanitaria Nazionale della Federazione Ciclistica Italiana, oltre che medico di varie società di calcio e organizzatore dell’assistenza sanitaria di numero campionati mondiali di ciclismo.

All’attività professionale ha affiancato un costante impegno sociale e civile che gli è valso, nel 2009, il Premio Civilitas: a Conegliano ha fondato, assieme a Silvia Dall’Anese, il Consultorio Familiare; ha riorganizzato e presieduto la sezione diocesana dell’Associazione Medici Cattolici Italiani; è stato socio fondatore dell’Associazione Lotta contro i tumori “Renzo e Pia Fiorot”, della quale è stato direttore sanitario e medico coordinatore per l’assistenza domiciliare dei malati terminali. E’ stato, inoltre, medico  volontario al Centro diurno per anziani di Villa Caballini e ha collaborato con la Protezione Civile dell’ANA.

«Il dottor Ghiro -ha sottolineato il direttore generale dell’Ulss 2- è stato un pioniere del moderno Pronto Soccorso e una colonna dell’ospedale di Conegliano. Ci ha lasciato un’eredità importante, sia in termini professionali che umani: è stato, infatti, un medico che si è speso molto per gli altri, esempio di una sanità fatta di persone che si prendono cura di persone».   

«Oltre che un grande professionista Savino Ghiro è stato anche un grande uomo che molto ha fatto per la città di Conegliano»: ha ricordato il sindaco di Conegliano. «Sono molto commossa – ha esordito la vedova Ghiro, Paola Montorsi – nel vedere quante persone sono qui oggi per questo evento. Ringrazio tutti per l’intitolazione che rappresenta un’importante segno di riconoscimento nei confronti dell’impegno che mio marito ha sempre profuso per quest’Ospedale e per il Pronto Soccorso in particolare».

«All’epoca in cui operava il dottor Ghiro – ha ricordato il Presidente della Regione – questa era una zona in cui l’attività principale era l’agricoltura: coloro che arrivano in ospedale dilaniati da infortuni nei campi non trovavano ad accogliergli un Pronto Soccorso. E’ stato il dottor Ghiro a capire, per primo, l’importanza della medicina d’urgenza e a battersi per poter attivare il Pronto Soccorso, di cui è stato il primo primario». A raccogliere, idealmente, il testimone del dottor Ghiro  è stato il figlio Stefano, anche lui medico in Pronto Soccorso (gli altri due figli sono, rispettivamente, avvocato e ingegnere): «Sono orgoglioso di fare il suo lavoro – ha detto Stefano -. Da mio padre ho imparato che l’umanità, nella nostra professione è più importante della carriera».

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