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Il Controllo del vicinato arriva a Montebelluna

L'adesione al Protocollo d’Intesa della Prefettura è stata approvata nelle scorse ore. Il sindaco Favaro precisa: "Non si tratta di ronde ma di un importante rete tra cittadini"

MONTEBELLUNA Un altro passo verso l’attivazione del controllo di vicinato a Montebelluna è stato compiuto. La Giunta comunale ha approvato nella giornata di lunedì 7 maggio l’adesione al Protocollo di Intesa della Prefettura che rappresenta un regolamento, stilato dal Ministero dell’Interno, che fissa le modalità di creazione del Controllo del vicinato con regole, criteri e ambiti di intervento, al fine di uniformare nel territorio detta iniziativa, nel rispetto della normativa nazionale.

E’ questa l’ultima azione prima di poter avviare la parte organizzativa ed operativa del Controllo di vicinato, progetto per il quale il Comune lavora dallo scorso luglio quando il consigliere Carmine Bianco aveva presentato una mozione in consiglio comunale chiedendo venisse attivata la formula di sorveglianza da parte dei cittadini in merito ai fatti che accadono nella propria zona di residenza, con la possibilità di segnalare fatti e circostanze sospetti alle Forze dell’Ordine che si occuperanno di verificare le segnalazioni pervenute. Sono quindi seguiti i lavori della IV “Sicurezza, Sanità, Politiche Sociali e Familiari, Pari Opportunità” presieduta da Andrea Piovesan alla quale è stato inviato anche Rino Manzan, sindaco di Povegliano, tra i primi Comuni ad aver avviato il controllo di vicinato. Lo scorso febbraio, inoltre, il sindaco ha incontrato i presidenti dei Comitati Civici presenti nelle varie frazioni del territorio comunale per informare i cittadini dell’esistenza di una unica associazione a livello nazionale che promuove e supporta i cittadini interessati al Controllo del Vicinato.

Spiega il sindaco, Marzio Favero: “E’ bene chiarire che il controllo di vicinato non è assimilabile in alcun modo all’esperienza delle ronde, ma è invece il recupero del controllo sociale che è sempre esistito nelle comunità locali fra persone che si conoscevano e si davano mutua assistenza nel sorvegliare il colmello, le abitazioni ed anche e soprattutto i figli. Oggi, grazie alla mobilità e alla dispersione sociale, è frequente che fra vicini di casa ci si conosca poco e difettino le occasioni per socializzare. Forse l’obiettivo più importante del controllo di vicinato è proprio quello di mettere assieme persone che vivono nello stesso contesto per recuperare lo spirito di comunità che è il miglior deterrente contro gli intrusi malintenzionati. A breve programmeremo con i comitati civici una serie di serate informative per consentire l’adesione al progetto da parte dei cittadini”. Commenta il Comandante della Polizia locale, Stefano Milani: “La Polizia locale sarà a disposizione dei cittadini per far funzionare questa iniziativa dei gruppi di controllo di vicinato nei limiti definiti dal Protocollo d’Intesa della Prefettura. Saremo a disposizione sia per la parte formativa ed informativa, sia nella raccolta delle segnalazioni riferite dal referente individuato da ciascun gruppo”.

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