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Coronavirus, in Provincia l’incontro tra i sindaci: «Attivi 24 ore su 24»

Lunedì mattina, 2 marzo, incontro importante al Sant'Artemio per definire una linea comune dopo l'ultima ordinanza di domenica 1 marzo emessa dal Governo per l'emergenza Coronavirus

Lunedì 2 marzo nell'auditorium della Provincia di Treviso al Sant’Artemio, si è volta la riunione convocata dalla Prefettura di Treviso con Ulss2, Ufficio scolastico provinciale e tutti i sindaci del territorio trevigiano per definire una linea comune in seguito al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sulle misure urgenti da prendere per contenere l’emergenza Coronavirus. 

Dal canto suo, la Provincia ha già deliberato i seguenti provvedimenti per quanto concerne personale e sedi, fino a domenica 8 marzo compresa: sospensione delle iniziative e dei corsi di formazione previsti al Sant'Artemio, sia organizzati dalla Provincia che da altri enti; sospensione delle attività didattiche al Centro di Formazione Professionale di Lancenigo; rinvio a data da definire delle procedure concorsuali programmate nel periodo; riapertura del Museo Etnografico Provinciale e del Parco Archeologico Didattico del Livelet con le nuove prescrizioni; fruizione della mensa o del bar con le prescrizioni del decreto (alla mensa, almeno un metro di distanza tra fruitori, al bar, servizio nei posti a sedere e max 4 persone in attesa al bancone); privilegiare, quando possibile, le modalità di incontri e riunioni da remoto; vengono messe a disposizione soluzioni disinfettanti per l’igiene.

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Le parole dei sindaci

«I sindaci sono attivi 24 ore su 24 per informare i cittadini ed applicare efficacemente le misure precauzionali disposte dal Governo d’intesa con le regioni interessate dall'emergenza Coronavirus». E' questo il commento dei sindaci dell’Ulss 2, al termine della riunione tenutasi all'auditorium della Provincia. I sindaci del distretto, nelle ultime settimane, hanno operato costantemente al fianco della Regione e delle autorità sanitarie per tranquillizzare la cittadinanza e le attività produttive, veicolare le disposizioni emanate da Ministero della Salute ed applicare, contestualizzandole nei rispettivi territori, le limitazioni per il contenimento del contagio da Coronavirus. Da qui la necessità di raccogliere una serie di istanze dirette al Prefetto, all’azienda sanitaria e al Provveditore scolastico. «Stiamo facendo il massimo, cercando di rispondere, per quanto possibile, ai cittadini che si rivolgono ai nostri Uffici o direttamente a noi, anche attraverso i social network, per ottenere informazioni sulle chiusure di scuole o sulla sospensione di attività di didattiche, sulle limitazioni ai servizi e sulle cautele da adottare», proseguono i sindaci. «Intendiamo però condividere una linea applicativa per garantire uniformità ed evitare confusione». Con riferimento all'articolo 2 del Decreto del Presidente del Consiglio del Ministri del 1 marzo, sono stati sciolti alcuni dubbi interpretativi su alcune norme: si potranno svolgere allenamenti a porte chiuse – organizzati dalle società sportive - nelle strutture sportive comunali. Le biblioteche resteranno aperte con ingressi contingentati, così come musei e altri luoghi di cultura. Infine, si potranno svolgere incontri e riunioni ordinarie, a patto che non si formino assembramenti. Per quanto concerne le aperture dei negozi, i Comuni, in collaborazione con le Associazioni di categoria, si occuperanno della comunicazione alle attività produttive delle specifiche disposizioni del DPCM.

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