rotate-mobile
Attualità

Coronavirus, tutti a casa fino al 3 maggio: lockdown per altre tre settimane

Italia chiusa fino a domenica 3 maggio, dal giorno dopo potrebbe allentarsi la stretta per milioni di cittadini costretti a casa. Atteso nelle prossime ore il nuovo decreto Conte

La fase di uscita dall'emergenza Coronavirus non comincerà affatto dopo Pasquetta. Non scende il numero dei tamponi positivi, che anzi è in leggero aumento. Secondo i dati forniti dalla Protezione Civile ieri in conferenza stampa, i casi totali sono aumentati di 4.204 unità contro i 3836 di mercoledì. In aumento anche i decessi che ieri sono stati 610, 68 in più del giorno prima. Non è il momento di abbassare la guardia. Ecco perché, per non vanificare gli sforzi fatti finora, l'allentamento delle misure e delle restrizioni non è all'ordine del giorno.

Coronavirus, lockdown fino al 3 maggio: il nuovo decreto di Conte

Oggi, venerdì 10 aprile, è atteso il nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per il contenimento del Coronavirus. Il lockdown proseguirà per adesso fino almeno a domenica 3 maggio. Dal giorno dopo, da lunedì 4 maggio, potrebbe allentarsi la stretta per milioni di cittadini costretti a casa, anche se le persone più a rischio e gli anziani dovranno rimanere protetti più a lungo. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico monitoreranno giorno per giorno la curva epidemica. L'obiettivo primario è quello di evitare una seconda ondata di contagi. L'obiettivo secondario, strettamente legato al primo, è di evitare gli esodi tipici dei ponti primaverili. Ecco perché ci sarà una vigilanza massima sugli spostamenti nel weekend di Pasqua. Il Governo dunque ha deciso: la quarantena e il lockdown per l'Italia alle prese con il coronavirus saranno prolungati fino al 3 maggio. La scelta non è ancora stata ufficializzata, ma è diventata ufficiosa giovedì nella videoconferenza che ha messo attorno al tavolo regioni, Anci, Upi (Unione delle province italiane) ed esecutivo. Il governo Conte ha sposato la linea prudente ed è certo che una riapertura troppo affrettata - come più volte sottolineato anche dai medici - significherebbe esporre il Paese a un rischio troppo grosso.

«Al momento non siamo nelle condizioni di riaprire le attività produttive, rischieremmo di far risalire la curva dei contagi e vanificare i risultati che abbiamo ottenuto con le misure messe in atto dal governo - avrebbe detto, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte ai governatori, ai rappresentanti dell'Anci e dell'Upi collegati in videoconferenza - Vi anticipo che stiamo già lavorando per la fase 2, per il ripristino delle attività produttive. Per farlo ci avvarremo anche di un pool di esperti che faranno parte di un gruppo di lavoro che dialogherà con il Comitato tecnico scientifico» ha spiegato il premier. Divieti e restrizioni che per il momento sono in vigore fino al 13 aprile, lunedì di Pasquetta, saranno prolungati con un decreto fino a domenica 3 maggio. Gli appelli di Confindustria a far ripartire l'economia non sono quindi stati sufficienti. E un indirizzo in tal senso era già arrivato giovedì pomeriggio da Milano, dove il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, aveva risposto proprio a Confindustria evidenziando che prima dell'impresa viene la salute. Da martedì 14 aprile dovrebbe esserci qualche piccola riapertura mirata - probabilmente librerie, cartolerie, alcune aziende collegate alla filiera agroalimentare -, ma i cittadini dovranno restare in casa fino al 3 maggio, con la speranza che quel giorno la curva dei contagi sia finalmente e definitivamente calata. E che l'attenzione sia altissima sul rischio di una possibile nuove escalation dei contagi lo conferma una circolare del Viminale che rafforza in maniera ferrea i controlli per Pasqua e per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio. «È del tutto evidente - scrive il capo di gabinetto del ministro Matteo Piantedosi - che, nell'attuale contesto non sarà possibile per la popolazione effettuare i consueti trasferimenti verso località a richiamo turistico e dunque è necessario dedicare la massima attenzione nella predisposizione di mirati piani di rafforzamento della vigilanza e del controllo" sia all'interno dei comuni sia tra località diverse, "compreso il divieto di recarsi nelle seconde case utilizzate per le vacanze».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, tutti a casa fino al 3 maggio: lockdown per altre tre settimane

TrevisoToday è in caricamento