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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Vittorio Veneto

Coronavirus: conclusi i test su tutti i pazienti e gli operatori del Cesana Malanotti

Nella struttura è stata anche effettuata una valutazione infettivologica specialistica sugli ospiti positivi ed è stata avviata una terapia con idroclorochina su tre pazienti

Nelle ultime ore l'Ulss 2 ha comunicato che tutti gli ospiti e gli operatori del Cesana Malanotti sono stati testati dalla task force che segue le Rsa, guidata dal dr. Moretto, con i seguenti risultati:

- Ospiti: su un totale di 151 sottoposti a tampone, 73 sono risultati Covid negativi, mentre 78 sono risultati positivi (63 dei quali asintomatici);

- Operatori: su un totale di 168 persone sottoposte a tampone, 134 sono risultati negativi e 34 sono risultati positivi.

Per quanto riguarda poi i decessi di pazienti con Covid evidenziati dalla struttura, ad oggi risultano essere 11. A massima garanzia degli ospiti e degli operatori del Cesana Malanotti nei giorni scorsi si è inoltre recato nella struttura un team di specialisti per un valutazione approfondita di tutte le possibili problematiche, con particolare riferimento a quelle infettivologiche: del team, accompagnato dalla dottoressa Piera Bonato, Direttore U.O.C. Cure Primarie Distretto Pieve di Soligo e  Coordinatrice Aziendale Coordinatori Centri Servizi Ulss 2, facevano parte il dr. Pier Giorgio Scotton (Primario Malattie Infettive Treviso), il dott. Patrizio  Sarto  (Primario Medicina dello Spot Treviso) e il dr. Mario Giobbia (Infettivologo del Ca’ Foncello).

Il team – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi – ha valutato approfonditamente la situazione clinica dei pazienti, con particolare riferimento a quelli risultati Covid positivi. Tre di loro, dopo l’effettuazione dell’ECG per valutazione QT, sono risultati eleggibili a terapia con idrossiclorochina. Vorrei rassicurare tutti sul fatto che le persone che risultato covid positive vengono prese in carico con i medesimi protocolli di cura sia che siano ospiti delle Rsa sia che provengano dal resto del territorio. Per quanto concerne, in particolare, eventuali ospedalizzazioni degli ospiti delle Rsa esse vengono disposte, in analogia a quanto previsto per il territorio, nel caso di pazienti con insufficienza respiratoria che possano trarre beneficio da cure intensive. I pazienti asintomatici o paucisintomatici vengono gestiti, con un modello assistenziale rivelatosi vincente a livello  regionale nel fronteggiare la diffusione del Covid, presso la struttura di cui sono ospiti. Va anche ricordato che, nel caso di persone anziane, il ricovero in ospedale rappresenta un motivo di stress aggiuntivo, che provoca spesso disorientamento e un peggioramento delle condizioni generali”. La valutazione infettivologica effettuata al Cesana ha evidenziato la presenza di una struttura adeguata dal punto di vista igienico-sanitario, nel cui ambito sono “state adottate buone misure di contenimento, con opportuna suddivisione degli spazi tra pazienti Covid positivi e non Covid”.

La precedente polemica di Rinascita Civica/ Partecipare Vittorio

"I dati forniti in forma aggregata dall'Ulss 2 non permettono di evidenziare le notevoli differenze tra contagi e deceduti nelle diverse strutture residenziali. Anzi, con questa metodologia vengono, nel caso del Cesana, 'diluiti' i numeri del contagio e dei decessi aggregandoli a quelli delle RSA privi di casi significativi. Altro aspetto che non emerge con chiarezza è il numero dei decessi avvenuto da fine febbraio fino ad oggi. Abbiamo notizie che parecchi anziani del Cesana sono deceduti prima dell'effettuazione dei test sierologici e dei tamponi, ciò impedisce di avere un quadro completo dei decessi causa Covid. Solo a metà marzo sono stati eseguiti i primi 7 tamponi sugli ospiti, sei dei quali risultarono positivi".

"Dai dati aggregati si evince che nell'Ulss 2 nessuno dei contagiati è stato ospedalizzato, per cui è legittimo chiedersi se gli ospiti abbiano ricevuto cure pari a quelle erogate dal contiguo ospedale Covid di Vittorio Veneto, in quanto sembra evidente che una casa di riposo non può essere dotata delle attrezzature, dei dispositivi specifici e della specializzazione del personale adeguati ad affrontare una emergenza sanitaria diffusa e pesante come quella che ci ha investito. I cittadini sono preoccupati e circolano voci, non sappiamo quanto fondate, su alte percentuali di morti e di contagiati (sarebbe deceduto il 27% degli ospiti e i positivi sarebbero circa 62 sui 128 ospiti rimasti). Anche le informazioni sui contagi del personale sono preoccupanti".

"Anche per rassicurare quanti ci segnalano numeri allarmanti, abbiamo più volte chiesto al sindaco di poter visionare i dati del nostro Istituto e quelli relativi ai contagi in città, al fine di poter analizzare la situazione creatasi in questi ultimi mesi, ma non abbiamo ottenuto risposta. Pensiamo che gli amministratori abbiamo il dovere di preoccuparsi dei problemi dei concittadini e di dare informazioni precise e continuative, nel rispetto della trasparenza, e prima ancora di sollecitare, pretendere e reperire dati esaustivi, soprattutto in un’emergenza come questa".

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