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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«Sospendere tasse e affitti»: lettera aperta di 300 commercianti al sindaco

Mario Conte sul nuovo provvedimento del Governo: «Ci voleva più coraggio. E, dopo almeno quattro provvedimenti in pochissimi giorni, era necessario un documento che lasciasse poco spazio alle interpretazioni. Non è stato così»

Negozianti, estetisti, parrucchieri, baristi, ristoratori e tanti altri commercianti. In trecento si sono mobilitati, attraverso il tam tam dei social, riuscendo a fare gruppo e a sottoscrivere una lettera, con una lista di proposte da sottoporre a Ca' Sugana per superare il difficile momento causato dall'epidemia di Coronavirus.

Egregio Sindaco della Città di Treviso,
redigiamo la presente per esprimere la nostra solidarietà come cittadini all'opera difficilissima di gestione dell'emergenza che state svolgendo. Giustamente siamo preoccupati, ma anche fiduciosi della forza che insieme come comunità possiamo avere se agiamo con coscienza e responsabilità. Prendiamo atto delle disposizioni redatte nel DPCM emanato in data 8 Marzo 2020 dettato dall'evoluzione dell'epidemia COVID-19. Ci rendiamo tutti conto della gravità della situazione e siamo pronti a fare i sacrifici necessari, come la chiusura totale delle nostre attività, attuando una quarantena volontaria che salvaguardi la nostra salute oltre a quella pubblica, laddove ci siano garantite delle soluzioni che ci consentano di tamponare le ingenti perdite economiche a cui siamo soggetti. Chiediamo di essere ascoltati quanto prima e di lavorare insieme per trovare la strada giusta da seguire.

I punti da considerarsi con la massima urgenza sono:
1) Sospensione per i prossimi tre mesi e ricalcolo delle tasse di occupazione suolo pubblico (COSAP e TOSAP);
2) Sospensione per i prossimi tre mesi della tassa sullo smaltimento dei rifiuti;
3) Sospensione per i prossimi tre mesi della quota acquedotto e fognature;
4) Sensibilizzare i direttori dei centri commerciali a non applicare sanzioni in caso di riduzione dell’orario di apertura o chiusura completa degli esercizi all’interno dei centri stessi;
5) Sensibilizzare i locatori degli esercizi commerciali a prevedere una sospensione del canone fino alla fine dell’emergenza, prevedendo un rientro dilazionato nelle mensilità successive.

Attuati questi provvedimenti, confidiamo che si faccia nostro portavoce a livello regionale e nazionale, per poter ottenere:
1) Istituzione di un fondo di emergenza per le imprese in difficoltà;
2) Cassaintegrazione in deroga per i prossimi tre mesi per i dipendenti del settore (anche per aziende al di sotto di 5 dipendenti): solo così potremmo restare aperti senza agonizzare economicamente;
4) Sospensione degli oneri tributari per i prossimi tre mesi;
5) Moratoria per credito bancario;
6) Sospensione delle bollette fino alla fine dell’ emergenza. Non affrontare questi nodi porterebbe inevitabili effetti negativi anche sul contenimento del contagio e una quasi certa emorragia di imprese che o licenziano in massa o soccombono senza poter più contribuire.

Cogliamo l’occasione per dimostrare a tutti che sappiamo rispettare le regole ed essere responsabili per la comunità. Siamo a disposizione per un dialogo costruttivo e tempestivo. Esercenti e Commercianti della Provincia di Treviso

Il sindaco Conte sul decreto che chiude bar e ristoranti: «Ci voleva più coraggio»

«Penso sia opportuna qualche considerazione sul decreto firmato ieri sera dal Presidente del Consiglio -ha commentato sulla sua pagina Facebook il sindaco di Treviso, Mario Conte- Ci voleva più coraggio. E, dopo almeno quattro provvedimenti in pochissimi giorni, era necessario un documento che lasciasse poco spazio alle interpretazioni. Non è stato così. Si chiudono tante attività, certo, ma tante, forse troppe, restano ancora aperte. Vi chiedo un favore: non perdiamo tempo ad interpretare il DPCM e valutiamo la possibilità di chiudere a prescindere da articoli, lettere e allegati,Faq ministeriali e circolari. Dobbiamo tutelare noi stessi, la collettività e tutti coloro che stanno facendo enormi sforzi economici tenendo le serrande abbassate. Esprimo la massima solidarietà agli operai, capisco che questo provvedimento non vi tuteli. Sono con voi. Vi chiedo comunque di essere positivi, ottimisti e collaborativi. Facciamo tutti la nostra parte e vedrete che ne usciremo. Non guardiamo gli altri ma pensiamo solo ed esclusivamente a cosa possiamo fare noi per limitare il contagio di questo maledetto virus che sta annullando le relazioni sociali e bloccando l'economia di una nazione intera. Io, da Sindaco, sarò sempre al vostro fianco. Forza Treviso, forza Trevigiani!».

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