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Coronavirus, c'è la prima vittima a Treviso: è una donna di 75 anni

Si tratta di un'anziana di Paese, Luciana Mangiò, con pregresse gravi patologie che sarebbe risultata positiva al tampone. Dopo il ricovero al Ca' Foncello è morta nel pomeriggio

C'è la prima vittima a causa del coronavirus a Treviso. Lo rende noto la Regione Veneto. Si tratta di una donna di 75 anni, Luciana mangiò, residente a Paese, con importanti patologie respiratorie pregresse. La donna viveva in casa con una badante, sottoposta subito ai controlli. Gli unici contatti con l'esterno che la donna aveva era con una coppia di vicini di casa, controllati per precauzione insieme alla badante della signora. Oggi, martedì, in seguito ad un peggioramento della sintomatologia respiratoria, l'anziana è stata sottoposta al test dai sanitari del reparto malattie infettive dell'ospedale di Treviso risultando positiva. Dopo il ricovero in rianimazione, in serata si è verificato il decesso. Il caso è stato subito circoscritto. Stando alle parole del sindaco di Paese, Katia Uberti, non ci sarà bisogno, per il momento, di isolare il paese.

«Si comunica che la 75enne deceduta oggi all’Ospedale Ca’ Foncello di Trevisorecita una nota stampa emessa dall'Ulss 2 - era arrivata al Pronto Soccorso del nosocomio trevigiano il 7 febbraio. La paziente, affetta da obesità, presentava un grave scompenso cardiaco. Ricoverata in Geriatria, era stata sottoposta a tutte le necessarie terapie. Nella giornata odierna, a seguito dell’aggravamento dello scompenso cardiaco, con peggioramento delle condizioni generali, la paziente era stata trasferita In Rianimazione dove, alle 18.10, è sopraggiunto il decesso, per il grave scompenso cardiaco. L’Ulss 2, applicando il protocollo generale relativo al Covid-19,  aveva effettuato questa mattina il tampone sulla paziente, risultato positivo. I pochi contatti extraospedalieri della 75enne sono stati tutti già individuati e isolati a domicilio. Sono in corso, all’Ospedale di Treviso, le azioni di sorveglianza sul personale entrato in contatto con la paziente e di riorganizzazione interna, seguendo le linee guida previste».

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