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Edificio passa da stabile a pericolante in un giorno per usufruire del Piano casa

La denuncia del consigliere Sergio Squizzato che a Vedelago ha criticato molto il caso di un immobile vincolato che sembra debba essere ristrutturato a tutti i costi

Un caso a dir poco insolito quello discusso nell'ultimo consiglio comunale a Vedelago lo scorso 17 dicembre legato a una delibera particolare, criticata da Sergio Squizzato della minoranza progressista e dagli altri consiglieri, riguardo la proposta di rivedere la valutazione dello stato di salute di un edificio vincolato a Casacorba per la domanda di ristrutturazione e ampliamento.

Dopo la prima richiesta, respinta dall'ufficio tecnico comunale, è stata presentata in municipio, dopo un mese, una richiesta di variante per abbassare il grado di protezione dell’edificio, per usufruire del piano casa che ne permetterebbe l’ampliamento e l’edificio dopo 30 giorni risulterebbe ora pesantemente deteriorato. Nel primo progetto presentato in comune lo scorso 27 settembre nella relazione tecnica l’edificio viene descritto “in discrete condizioni statiche” nonostante sia stato costruito nei primi anni del ‘900. Il progetto viene presentato per ristrutturare il fabbricato storico e per beneficiare degli aumenti di cubatura consentiti con il piano casa regolato dalla legge regionale n. 14 del 2009. L’edificio storico risulta classificato secondo le norme tecniche operative del Piano degli Interventi di grado di protezione 3 su una scala di 8, dove 1 è il grado più vincolante. Il piano casa è applicabile però soltanto dal grado 4 in poi, pertanto riceve dal comune in data 30 ottobre una risposta negativa. Il giorno successivo, 31 ottobre, viene così depositata in comune, come previsto dall’art. 36 delle Norme Tecniche Operative una nuova richiesta di modifica con declassamento del grado di protezione con allegata relazione storico-architettonica, per poter ritentare l’approvazione del piano casa, in scadenza fatalità, nel mese di dicembre 2018. Da questa relazione sembrerebbe che una scossa di terremoto abbia flagellato quella singola casa di Casacorba nel mese intercorso fra le due richieste con annesse relazioni tecniche, infatti l’edificio risulterebbe pericolante e a rischio crollo, interessato da fessurazioni e spanciamenti della muratura tanto da giustificare la richiesta di un grado di protezione inferiore cioè il 4. Si arriva così al consiglio comunale del 17 dicembre dove appare evidente, confrontando le due relazioni, che l’edificio non abbia subito i dissesti statici elencati nella seconda relazione per passare al grado di protezione 4 e quindi possa diventare oggetto di potenziale ristrutturazione pesante con l’applicazione del piano casa. Le prescrizioni stesse inserite nella delibera portata in consiglio riportano una serie di condizioni legate proprio al grado 3 e quindi non compatibili, nonostante questo la maggioranza approva la delibera manifestando, come Squizzato sottolinea, evidente volontà di applicare il piano casa a tutti i costi per quell'edificio per non si sa quale motivo e nonostante le motivazioni inesistenti. Squizzato si chiede oggi «perché si debba votare un palese falso, quando ci sono altri metodi corretti per poter dare una premialità a un progetto, con possibilità corretta di aumento di volumetria, per costruire un altro edificio da parte di cittadini che intendono anche recuperare una costruzione che qualifichi l’identità territoriale e architettonica tanto sbandierata dalla Lega, che invece approva senza problemi una simile furbata, creando un grave precedente di mancanza di tutela del territorio veneto con la votazione di una delibera del genere». 

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