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Detrazioni fiscali: tracciabilità obbligatoria per le spese del 2020

Spese mediche, assicurazioni vita e istruzione tra i costi più alti sostenuti da 67.666 contribuenti nella Marca nel 2018

Spese detraibili, cambiano le regole. Dal 2020 per portare in detrazione in sede di dichiarazione dei redditi 2021 le spese, queste dovranno rispondere al criterio della tracciabilità. Non più contanti, dunque, ma pagamenti mediante versamento bancario o postale, bancomat, carte, bonifico o assegno, strumenti con i quali tutti i contribuenti saranno chiamati a familiarizzare per non perdere il diritto al rimborso del 19% sugli oneri sostenuti nel corso del 2020. Una delle novità fiscali più rilevanti, considerando la platea dei soggetti interessati, anche nella Marca. A dare una misura dell’intervento normativo è il CAAF della CGIL trevigiana che ha preso in esame i 67.666 Modelli 730 inviati nel 2019 per i redditi 2018. 

A farla da padrone, nelle Dichiarazioni dei Redditi 2019 presentate nella provincia di Treviso, le spese mediche. Sono, infatti, 49.673.207 euro i costi per medicinali, servizi e prestazioni sanitarie erogate da strutture pubbliche o private convenzionate e da professionisti, dichiarati da 46.647 assistiti del CAAF. A seguire, gli esborsi per assicurazioni vita e infortuni, portati in dichiarazione da 10.983 soggetti per un ammontare complessivo di 4.816.840 euro.  Poi le spese per l’istruzione scolastica con 3.639.872 euro, corrisposti da 7620 contribuenti, che precedono quelle per l’università: 2.839.832 euro, dichiarati nei modelli 730 presentati nella Marca da 2.329 soggetti. Si attesta a 1.593.288 euro, invece, l’importo totale sostenuto da 1073 contribuenti per le spese funebri. A chiudere a classifica dei costi per cui i trevigiani hanno richiesto i benefici fiscali: 1.147.461 euro erogati per la pratica sportiva dei figli da 4.820 trevigiani, 824.537 euro per spese veterinarie dichiarate da 3.110 soggetti, 813.206 euro sostenuti da 501 dichiaranti per canoni di locazione degli studenti universitari fuori sede e 682.772 euro per abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale di 3.239 contribuenti. Fanalino di coda, le rette versate per la frequenza di asili nido, pubblici o privati, con 263.048 euro a figurare nelle spese di 454 soggetti. Numeri, questi, in linea con gli indicatori demografici della Marca, a differenza di quanto si evince dal raffronto con le spese per addetti all’assistenza personale dei non autosufficienti, come colf e badanti. Sono stati, infatti, solamente 432 i dichiaranti che hanno richiesto il bonus fiscale per un ammontare complessivo di spese pari a 806.315 euro. Cifre, che se rapportate agli indici di vecchiaia e di non autosufficienza della popolazione nella provincia di Treviso, danno adito a interrogativi sull’incidenza del sommerso nell’impiego dei collaboratori domestici.

«Se le modalità per richiedere la detrazione delle spese sostenute nel 2019 restano invariate, già in vista della Dichiarazione dei Redditi 2021 il CAAF CGIL Servizi Treviso è fin da subito pronto ad assistere con competenza e professionalità i contribuenti -afferma l’amministratrice delegata, Monica Giomo- Infatti, per ogni chiarimento circa l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti e informazioni dettagliate sull’elenco delle spese detraibili a cui si applica la nuova normativa, i nostri operatori fiscali sono a disposizione di tutti i trevigiani in ognuna delle 17 sedi del CAAF CGIL nella Marca».

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