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"Educatore go home": ecco il nuovo modo di preparare gli esami di terza media da casa

L'idea è venuta agli educatori di "La Esse" che, muniti di visiera, mascherina, gel e guanti, hanno raggiunto i ragazzi nelle loro abitazioni per sostenerli nella preparazione

Per la prima volta nella loro vita hanno creato una mappa con collegamenti tematici, realizzato un documento in power point, rispettando i tempi di consegna, e ora dovranno esporre il tutto attraverso lo schermo: sono gli studenti che stanno affrontando l’esame di terza media. Da casa, in dialogo con la scuola, con difficoltà, hanno studiato lontano da compagni e insegnanti, confrontandosi con emozioni sempre nuove e, nei prossimi giorni dovranno, superare una prova importante: per dare un supporto a loro e alle loro famiglie a Treviso c’è Educatore go home.

Da quando l’emergenza si è attenuata e sono possibili gli spostamenti, gli educatori di "La Esse", muniti di visiera, mascherina, gel e guanti, hanno raggiunto i ragazzi nelle loro abitazioni, per incontrarli, trascorrere del tempo insieme e sostenerli nella preparazione dell’elaborato per gli esami. "Educatore go home" è un’iniziativa che rientra in un più ampio progetto selezionato da "Con i Bambini" nell’ambito del "Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile", che La Esse promuove a Treviso insieme agli Istituti Comprensivi Coletti, Felissent, Martini di Treviso. Nelle ultime 2 settimane, il progetto ha permesso agli educatori di entrare ogni giorno nella vita di decine e decine di studenti, in equilibrio tra gli impegni presi con la scuola e i loro bisogni. Ora qualcuno ha il timore che una volta finita la scuola non ci si vedrà più, altri sono più preoccupati per la prova che li vedrà impegnati nei prossimi giorni e si esercitano così, accompagnati, nell’esposizione orale.

«Ho sentito la familiarità che hanno con stanze, mobili e oggetti per me finora sconosciuti – afferma l’educatore Andrea Conficoni – mi hanno detto e raccontato di loro con tante parole nuove, con la loro postura, i loro quaderni, i loro gesti e le incertezze, la loro voglia di pensare cosa si può fare insieme per gli esami o per l’estate. Come educatori siamo ospiti per scoprire gli spazi che le ragazze e i ragazzi desiderano farci conoscere. Sono spazi e distanze che dobbiamo accogliere e rispettare». Strumenti come il cellulare e la videochiamata hanno permesso nei mesi scorsi di mantenere vivo il legame tra la scuola e la famiglia. Ora, arrivando a casa, in questa straordinarietà degli eventi, si entra nella quotidianità familiare e casalinga, più intima, creando un patto tra la scuola e la famiglia. Attraverso la visita infatti, è possibile mantenere la relazione con i genitori e di consolidare il rapporto, garantendo anche una base educativa.

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