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Export manifatturiero: la Marca in vetta alla classifica delle province venete

Dati incoraggianti per le aziende manifatturiere della provincia di Treviso. Secondo i dati di Confartigianato rispetto al 1° semestre del 2017 c'è stata una crescita del +6.7%

TREVISO Trenta miliardi e mezzo di euro in sei mesi, +3% rispetto allo stesso periodo del 2017, sono dati confortanti ed importanti che danno la cifra del ruolo fondamentale che l’export sta svolgendo per l’economia della nostra regione. 

La provincia di Treviso si colloca al primo posto tra le sette province venete, con un +6.7% di crescita rispetto al 1° semestre 2017 per oltre 6miliardi 653milioni di euro. Le esportazione extraUe hanno riportato un incremento del +7.4% (valore complessivo 2,250 miliardi) e quelle intra del 6.4% (valore complessivo 4,4miliardi di euro). I dati portano all’evidenza alcune criticità che richiedono l’adozione di debite contromisure da parte del Governo soprattutto in materia di politica internazionale europea per sedare almeno alcune delle crisi commerciali mondiali in atto.” Ad affermarlo Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana che muovendo dalle elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato sui dati Istat relativi all’export del primo semestre dell’anno propone un’ analisi più ampia.   

“Dopo mesi di rincorsa - continua Sartor -, la “vicina” Emilia Romagna, cresciuta nel semestre del +5,2% contro il +3% a cui si è fermata la nostra regione (dato questo, inferiore anche alla media nazionale attestatasi al +3,8%), ci ha superato per la prima volta relegandoci in terza posizione. Il peso dell’export manifatturiero delle due regioni sul totale nazionale si equivale 13,8% (anche se la loro somma non raggiunge quanto da sola fa la Lombardia 28%). Un sorpasso da non sottovalutare -conclude- soprattutto se lo si legge assieme al dato complessivo del Nord Est (Trentino (+4,4%), Friuli (+17,1%), Veneto ed Emilia Romagna) che è cresciuto nel complesso del 5,9%. Ci sono poi altri due elementi di criticità: primo, i settori manifatturieri veneti a maggiore concentrazione di MPI sono cresciuti ancora meno, +2%, secondo la nostra propensione verso l’extra UE è al palo. Tutta la nostra crescita si concentra infatti verso i paesi dell’UE a 28, un fenomeno che non può essere spiegato solo dalle varie tensioni internazionali”. Entrando un po’ nel dettaglio dei numeri buone notizie arrivano dai mercati tradizionali dei manufatti veneti: Germania e Francia, ai primi due posti nella classifica degli acquirenti, sono entrambe in crescita, del 6,7% la prima e 6,2% la seconda. Cala invece l’Inghilterra (causa primi effetti Brexit) -2,3%. Questi primi tre Paesi pesano comunque quasi per il 30% delle nostre esportazioni. Verso il resto del mondo invece calano: Stati Uniti -1,1%, Cina -0,4%, Russia -0,7%, Hong Kong -9,1% ed Emirati Arabi -16,8% che, tutti assieme, valgono il 15% delle nostre vendite estere. Guardando ai settori merceologici invece, ottima la performance dei prodotti ottici +12,9% e di altri due comparti della moda: i tessili +6,2% e dell’abbigliamento + 4,8%. Crescono anche i Mobili +4,8%, e i macchinari +5,2%. In particolare la “salute” di questa divisione Ateco è particolarmente importante dato che esportando oltre 6 milioni di euro in soli 6 mesi, da sola rappresenta il 20,9% delle nostre esportazioni. Scendendo ulteriormente nel dettaglio dei settori a maggiore concentrazione di piccole e medie imprese buone notizie giungono in particolare da: tessili +6,2%, Abbigliamento e Mobili entrambi con un +4,8% e gli alimentari +2,8%.

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