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Festa della Repubblica: le celebrazioni per il 2 Giugno nella Marca

Da Treviso ai Comuni più piccoli della provincia sono state decine le manifestazioni per la Festa della Repubblica Italiana, nonostante le limitazioni per l'emergenza Coronavirus

Per la prima volta dall'inizio dell’emergenza, Treviso è stata teatro di una cerimonia di piazza in occasione della Festa della Repubblica. Il sindaco di Treviso, Mario Conte, partecipando alla cerimonia ha condiviso questo messaggio con i suoi concittadini.

«Il 74° anniversario della Repubblica Italiana vuole essere, quest'anno, l'occasione per ringraziare tutte le persone che, in questi 102 giorni, si sono spese, sacrificate e impegnate per il bene della collettività, a partire da medici, infermieri, operatori sanitari e tutti coloro che lavorano negli ospedali, simbolo di un’Italia fondata su valori solidi. Cittadini e istituzioni, in questo lungo e drammatico periodo, hanno collaborato: le sfide sono state molteplici, dalle misure d’urgenza per arginare il contagio ai provvedimenti, molti su scala regionale e comunale, per il rilancio del tessuto economico e sociale. Tutti hanno dato il proprio contributo. Non è mancato il confronto, anche acceso, così come non sono mancate le comprensibili e condivise grida d’allarme o richieste di aiuto lanciate da sindaci, rappresentanti degli enti locali, lavoratori, professionisti e imprese. È doveroso ringraziare in questa occasione - prosegue il sindaco di Treviso - anche gli 80 volontari della Protezione Civile di Treviso che hanno accumulato 11mila ore di lavoro nei mesi dell’emergenza. Con loro la Polizia locale, le forze dell'ordine, i carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di finanza che hanno garantito la sicurezza di tutti noi, dimostrando ancora una volta amore e spirito di servizio per la Patria. L'auspicio è che questa giornata rappresenti un sospiro di sollievo per tutti e che aiuti a generare quella coesione finalizzata a ripartire insieme, pur riconoscendo le peculiarità e le priorità dei territori, per la ripresa del nostro Paese».

Conegliano

«Alcune volte la vorremo diversa più vicina all'idea illuminata dei padri costituenti ma festeggiarla è un dovere per tutti noi, tanti auguri alla nostra Repubblica per i suoi 74 anni» sono le parole di Fabio Chies, sindaco di Conegliano che martedì 2 giugno ha partecipato alle celebrazioni per l'anniversario della Festa della Repubblica.
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Oderzo

La cerimonia commemorativa della Festa della Repubblica si è svolta in forma ridotta, per evitare gli assembramenti, nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del Coronavirus. «Stiamo uscendo dall’emergenza sanitaria e ora dobbiamo affrontare l’emergenza economica - ha commentato il sindaco, Maria Scardellato - Nei momenti difficili emergono i lati migliori delle persone e delle società e riusciamo a trovare in noi spinte e forze nuove. Durante l’emergenza sanitaria, i cittadini hanno dimostrato di saper essere rispettosi, laboriosi e generosi. Come istituzioni posso assicurare che abbiamo lavorato e collaborato tanto. C’è stato un continuo confronto e un grandissimo coordinamento tra sindaci. Ringrazio Paola Roma, Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2 e Mario Conte, presidente Anci Veneto, per il loro instancabile lavoro di coordinamento. Eravamo costantemente in contatto tra noi sindaci, con la Regione e il presidente Zaia, con l’Ulss e il direttore Benazzi, con la Prefettura e il Prefetto Laganà, e con molti parlamentari veneti.

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Ogni ente e ogni singolo hanno profuso il massimo impegno per quanto di propria competenza, e non hanno agito in modo isolato. Il coordinamento è stato faticosissimo ma è ciò che ha consentito a tutto il nostro territorio di far fronte, pur con estremi sforzi, ad ogni repentino drammatico cambiamento di tutte le regole del vivere civile. Non sono mancate le divergenze di opinioni, ma ha prevalso la consapevolezza della necessità di lavorare insieme per sconfiggere il nemico comune. Lo stesso impegno e la stessa unione d’intenti è necessaria ora per affrontare la crisi economica e la crisi delle istituzioni. Se la crisi economica toglie il respiro, la crisi delle istituzioni non è meno grave perché, già prima del virus, era stata proprio la crisi istituzionale la causa della preesistente crisi economica. L’indipendenza dei tre poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario è alla base della nostra democrazia, così come lo è il diritto di voto per eleggere i propri rappresentanti. Poiché il rispetto dei fondamenti della democrazia è indispensabile per lo sviluppo di un’economia sana, dobbiamo prima ricostruire la fiducia nello Stato, per poi ricostruire il tessuto economico. È necessario che tutti, ad ogni livello, ci concentriamo su questo obiettivo e ognuno di noi può fare la propria parte. Via le chiacchiere, via le lamentele inutili, via i personalismi, via l’interesse privato in atto pubblico, via le mele marce, via le storture, dovunque e a qualunque livello queste si annidano. Ma non aspettiamoci che lo faccia qualcun altro» ha concluso il sindaco.

Ponte di Piave

Per i pontepiavensi il 2 Giugno era un momento di "comunità" con la cerimonia di consegna degli attestati ai cittadini distintisi nel corso dell’anno, la consueta partecipazione delle autorità civili, militari, religiose e delle associazioni combattentistiche e d’Arma.

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Quest’anno l’emergenza Covid-19 la ricorrenza è stata celebrata evitando qualsiasi forma di assembramento, così come comunicato dalla Prefettura, su indicazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il sindaco Paola Roma, ha commentato la manifestazione con queste parole: «Il 2 Giugno è per gli Italiani il momento in cui ci si riunisce attorno ai valori ed ai simboli del Paese: martedì mattina alle ore 9 è stata mia cura deporre una corona d’alloro al Monumento ai Caduti. La Costituzione riconosce il diritto alla salute, quale principio fondamentale dell’individuo, ma è pur vero che in questo momento ognuno deve fare la propria parte» ha concluso Paola Roma.

Silea

E' arrivato via social l'augurio ai cittadini del sindaco Rossella Cendron: «Questa storia del Coronavirus - ha scritto sulla sua pagina Facebook - ci induce a guardare al futuro con maggiore ottimismo e forza d’animo: il 2 giugno, oggi come ieri, è una festa per tutti gli italiani ha detto il presidente Sergio Mattarella e io rinnovo i miei auguri a tutti voi: Buon 2 giugno: oggi come mai prima!»
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Vittorio Veneto

Piazza del Popolo animata, martedì mattina, da una cerimonia contenuta ma molto sentita nonostante le restrizioni per l'emergenza Covid-19. L'amministrazione comunale di Vittorio Veneto, non potendo organizzare la classica cerimonia solenne ha voluto fare un momento di celebrazione simbolica a carattere locale, a cui ha preso parte solo un limitato numero di persone. La cerimonia, organizzata in collaborazione con le associazioni d'Arma vittoriesi, ha visto la presenza del sindaco Antonio Miatto e dei rappresentanti delle Categorie che maggiormente sono intervenute a protezione e sostegno della città nelle vicende legate alla pandemia in corso. La manifestazione è iniziata alle ore 11 con l'alzabandiera solenne con il tricolore sui pennoni a cura della Consulta delle Associazioni d’Arma. E' stata deposta una corona commemorativa ed è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica prima dell'intervento del sindaco, Antonio Miatto. (La foto della cerimonia è di Reflexbook)
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