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Genitori separati, il "rebus" degli spostamenti per i figli

Dopo giorni di incertezza arriva il chiarimento del Ministero degli Interni. L'esperta trevigiana di diritto familiare: «Finalmente è stata fatta chiarezza»

Gli spostamenti dei genitori separati e divorziati per fare visita ai figli che vivono con l'altro ex coniuge o per portarli a casa propria per i giorni stabiliti dal giudice sono o meno uscite di casa legittime? Ci sono volute settimane ma finalmente il Ministero degli interni ha chiarito, nelle FAQ del sito istituzionale, che si tratta di spostamenti consentiti relativi a provvedimenti di separazione e divorzio se si tratta di figli minori.

«Per qualche tempo - spiega Sabrina Favaro, avvocato trevigiano esperta di diritto di famiglia - è regnata la confusione per prescrizioni che inizialmente apparivano confuse tanto che ci sono stati casi in cui le Forze dell’Ordine, nel corso dei controlli svolti in tutta la provincia, non hanno dato interpretazioni univoche. Ora è stata fatta chiarezza. C'è da dire che che per gli spostamenti all’interno dello stesso Comune sono sufficienti i motivi di necessità e non di assoluta urgenza, come invece per gli spostamenti in un Comune diverso. Se andare a trovare o portarsi a casa figli minori che vivono con l'ex coniuge non fosse stato concesso quando i  genitori vivono in Comuni differenti, si sarebbero venute a creare  disparità di trattamento che avrebbero visto la violazione del diritto alla bigenitorialità». Per essere sicuri di non incorrere in sanzioni è comunque opportuno seguire alcune linee guida. «Il genitore che si reca a far visita al figlio, o che lo va a prendere per portarlo presso la propria abitazione di residenza - precisa l'avvocato Favaro - deve allegare al al modello di autodichiarazione il verbale di separazione, divorzio o comunque del giudizio di affidamento, con cui dimostra la calendarizzazione delle visite stabilite o ratificate dal Tribunale e quindi il motivo dello spostamento».

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