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Attualità Ponte di Piave

Inclusione sociale, bando assegnato a Ponte di Piave, Cimadolmo, San Polo e Salgareda

I beneficiari, selezionati tramite bandi comunali, dovranno essere persone disoccupate di lunga durata di età superiore ai trent’anni

PONTE DI PIAVE Obiettivo raggiunto per il secondo anno di fila da parte dei Comuni di Ponte di Piave, Salgareda, Cimadolmo e San Polo di Piave in qualità di partner di rete, con l’ausilio della Cooperativa Insieme si Può nella veste di partner operativo, che grazie all’ottimo lavoro svolto da parte degli Uffici Servizi Sociali, sono riusciti a farsi cofinanziare dalla Regione Veneto l’avvio al lavoro di un totale di 10 persone finalizzato ad offrire a disoccupati e persone svantaggiate una opportunità occupazionale.

L’iniziativa infatti consentirà di impiegare 3 persone cadauno ai Comuni di Ponte di Piave e Salgareda, e 2 persone cadauno ai Comuni di Cimadolmo e San Polo di Piave, che potranno usufruire individualmente di un percorso di orientamento ed accompagnamento al lavoro di 26 ore e un'esperienza di lavoro di  pubblica utilità attraverso un contratto a tempo determinato della durata di 6 mesi per 20 ore settimanali.

I beneficiari, selezionati tramite bandi comunali, dovranno essere persone disoccupate di lunga durata di età superiore ai trent’anni, persone in stato di vulnerabilità in carico ai Servizi Sociali e persone con disabilità ai sensi della legge 68/1999 e verranno utilizzate nei servizi bibliotecari, nel riordino archivi, nella valorizzazione, custodia e promozione dei beni culturali e artistici, nella manutenzione del verde, nell’abbellimento urbano e nella vigilanza di impianti, attrezzature sportive, centri di aggregazione sociale e luoghi pubblici.

Viva soddisfazione è stata manifestata sia dai Sindaci che dagli assessorati ai Servizi Sociali ed alle Attività Produttive dei quattro comuni coinvolti, che si sono impegnati nella realizzazione di un virtuoso progetto mirato ad un approccio  inclusivo e non assistenzialistico di contrasto alla povertà e marginalità sociale. Il fine ultimo è di ampliare la gamma di servizi offerti alla collettività, creando nel contempo alle persone direttamente impegnate, non solo un’opportunità di impiego retribuito pure se temporaneo, ma anche di accompagnamento al reinserimento nel mercato del lavoro. Una concreta attività di riqualificazione professionale della quale sarà possibile monitorare i risultati conseguiti in termini di inserimento sociale ed occupazionale.

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