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Laurea in Medicina a Treviso, Zaia: «Volenti o nolenti la faremo»

Nel punto stampa di mercoledì 10 giugno il Governatore del Veneto è tornato a parlare del futuro del corso di laurea trevigiano, invitando gli studenti a iscriversi

«In Veneto nelle ultime 24 ore non abbiamo nessun nuovo paziente in terapia intensiva e nessun nuovo decesso». Lo ha annunciato il presidente della Regione Luca Zaia oggi nel punto stampa. Il totale dei tamponi effettuati è salito a oltre 762mila, mentre si sono registrati tre nuovi casi positivi, tra cui uno relativo ad una badante giunta in pulmino dai paesi dell'Est. Le persone in isolamento sono 878, 20 in più rispetto a ieri. I ricoverati negli ospedali sono invece scesi a 300, 5 in meno rispetto a ieri, mentre nelle terapie intensive sono ricoverati 15 pazienti, di cui nessun Covid, e i dimessi sono saliti a 3464.

Sul corso di laurea in medicina a Treviso Zaia è stato chiaro: «Faremo il corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Treviso. Invito tutti a iscriversi, abbiamo 60 posti diponibili e 8 reparti già clinicizzati con i primi due anni di corsi già pianificati. A tutto questo aggiungiamo anche le 90 borse di studio per gli studenti specializzandi a sostegno della loro formazione. La deadline è il 16 giugno ma io spero che con il Governo questa partita venga chiusa in maniera pacifica, senza andare in Corte Costituzionale». Sullo spostamento della data delle elezioni a dopo metà settembre, Zaia ha commentato con queste parole: «Si sta scrivendo una delle pagine più brutte della nostra storia: è un Paese che non vuole andare al voto e chi porta avanti questo discorso è contro la democrazia e contro l'autonomia, quella delle Regioni di poter fissare la data delle loro elezioni. Dal Consiglio dei ministri è uscito un decreto secondo cui non si potrà andare a votare prima del 20 settembre, cosìcchè i ballottaggi si faranno ai primi di ottobre e se arriva il virus in autunno chi ha deciso questa data ne sarà responsabile - ha stigmatizzato Zaia, che ha quindi sottolineato - Ne ho parlato a lungo con il presidente Mattarella, purtroppo non è compito del Quirinale l'indizione delle elezioni: in Corea del Sud si è andati al voto ad aprile, in Francia si andrà adesso in giugno. Nel nostro Paese è ormai tutto aperto, ma non  si può andare a votare» ha concluso.

Il video del punto stampa
 

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