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Manager dei musei, il Comune: «Rinuncia non dovuta allo stipendio»

Daniela Sogliani resterà a Palazzo Te a Mantova per ragioni di attaccamento alla città. Avrebbe percepito circa 2mila euro mensili più bonus e non 20mila euro lordi annui come diffuso da un quotidiano locale

Solo poche settimane fa c'era stato l'annuncio in pompa magna: Treviso aveva scelto la sua nuova manager pronta a gestire il patrimonio museale della città. Nelle scorse ore però è arrivata la doccia fredda: Daniela Sogliani resterà a Mantova per continuare il suo lavoro come curatrice di Palazzo Te.

Come riportato da "La Tribuna di Treviso" le ragioni dell'addio sono state annunciate dalla Sogliani in persona attraverso una lettera al Comune di Treviso in cui la manager ha voluto ringraziare la giunta guidata dal sindaco Conte per l'accoglienza ricevuta. L'attaccamento alla città di Mantova però l'avrebbe convinta a rinunciare all'incarico nel capoluogo di Marca mettendo in difficoltà il Comune che ora dovrà scegliere un nuovo manager tra i due professionisti scartati nei giorni scorsi dalla terna finale. L'addio improvviso della Sogliani, dopo l'ufficialità dell'annuncio, hanno destato non pochi sospetti tra le malelingue che hanno voluto cercare le possibili ragioni nascoste dietro il rifiuto improvviso della manager. E' venuto così alla luce il fatto che il bando del Comune descriveva il lavoro solo come un "incarico di alta specializzazione per la promozione del patrimonio museale di Treviso" senza specificare però il valore dello stipendio, reso pubblico solo lo scorso 21 marzo, data in cui il sindaco Conte ha comunicato l’esito della selezione e la scelta della nuova manager.

E' stata diffusa la notizia, rivelatasi erronea, che la Sogliani avrebbe percepito 20.800 euro annui lordi. Il sindaco Mario Conte ha specificato che la manager avrebbe in realtà percepito circa 2mila euro mensili, più bonus, una cifra nettamente più elevata rispetto a quelle circolata in queste ore.

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