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Rom, sinti e caminanti tornano in piazza e invitano con loro gli ex partigiani

Sabato 23 marzo, l'associazione Nazione Rom ha organizzato una nuova protesta in piazza a Treviso e questa volta ha chiesto di partecipare anche all'Anpi. Questo è il loro appello

Gentili rappresentanti dell'Anpi di Treviso. La mattina di sabato 23 marzo 2019, Rom, Sinti e Caminanti scenderanno in piazza a Treviso per marciare e liberare la città, il Veneto e l'intera Italia da razzismo, fascismo e nazismo: chiediamo le dimissioni del sindaco Mario Conte, la convocazione di un Tavolo di Inclusione con la partecipazione dei Sindaci di Trevignano, Vedelago, Cessalto e l'apertura di una inchiesta, da parte della Magistratura, sui Fondi Strutturali Europei, forniti  dalla Commissione Europea per il 2014 – 2020.

Formale comunicazione è già stata inviata a Questura, Prefettura e Comando Provinciale dei Carabinieri. Il corteo è convocato alle ore 10.30 davanti alla stazione dei treni in Piazzale Duca D'Aosta e percorrerà Via Roma, Ponte di San Martino, Corso del Popolo, Vicolo Rialto, Via XX Settembre, Piazza dei Signori, Vicolo Podestà, Via San Vito, Via del Municipio per concludersi alle ore 13.00, davanti al Comune di Treviso. In Italia, la discriminazione razziale contro Rom, Sinti e Caminanti è iniziata nel 1938 con l'approvazione delle “leggi in difesa della razza” da parte del Consiglio dei Ministri: iniziò una autentica persecuzione contro le minoranze etniche e religiose, deportazioni prima nei campi di concentramento e poi di sterminio. Con Fascismo e Nazismo lo Stato divenne ufficialmente razzista. Rsc furono tra le principali vittime della mostruosa macchina anti umana messa in moto da Hitler e Mussolini: sterminati tra 500.000 ed 1.500.000 esseri umani in Italia, Germania ed Europa. Al termine della Seconda Guerra Mondiale mentre alla popolazione ebraica fu concesso il riconoscimento dei crimini subiti, alla popolazione di etnia Rom e Sinti non venne concessa neanche la possibilità di testimoniare nel Tribunale di Norimberga. Chi non venne catturato e deportato si unì ai partigiani lottando per affermare libertà e democrazia. Proprio per queste ragioni vogliamo invitare la sezione Anpi di Treviso a scendere in piazza insieme a noi per liberare Treviso, il Veneto e l'Italia da razzismo, fascismo e nazismo.

Un crimine impunito, un crimine non arrestato è un crimine che è continuato: dal 1938 sino ad oggi Rom, Sinti e Caminanti vengono ancora calunniati, diffamati, perseguitati a tutti i livelli. All'ex Sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini venne permesso di salire su un palco, durante una manifestazione organizzata dalla Lega Nord a Pontida, dal quale dichiarò di voler “eliminare tutti i bambini degli zingari”. Lo stesso, si è fatto fotografare, pochi giorni fa, con indosso un cappello da Gerarca Fascista. L'attuale sindaco di Treviso Mario Conte si è permesso di diffamare pubblicamente i cittadini Sinti di Trevignano, Vedelago e Cessalto accusandoli ingiustamente di compiere reati, di non possedere requisiti di cittadinanza, di allacciarsi abusivamente all'energia elettrica, alimentando con le sue dichiarazioni diffuse in televisione, su media e social network autentico odio, violenza e razzismo contro una piccola minoranza etnica. Dopo aver diffuso scientificamente disinformazione, di fronte alla richiesta di scuse pubbliche verso RSC si è permesso di dire che se non ci va bene, possiamo anche lasciare Treviso. Si è permesso di dire che noi non conosciamo il significato della parola razzismo.

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