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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Migranti, polemica tra Manildo e il sindaco di Villorba: «A ciascuno il suo»

Marco Serena, primo cittadino di Villorba, interviene sulla questione dell'accoglienza nella Marca, già materia di scontro tra il sindaco di Treviso Mario Conte e l'ex Giovanni Manildo

L'accoglienza dei migranti nella Marca è alla base di una nuova polemica scoppiata in questi giorni che tra il sindaco di Villorba, Marco Serena e l'ex sindaco di Treviso, Giovanni Manildo. Tutto ha avuto inizio dall'attacco lanciato da Mario Conte, attuale sindaco del capoluogo di Marca, sul palco della manifestazione di Pontida da dove aveva attaccato l'operato della giunta Manildo in tema di immigrazione.

La replica dell'ex primo cittadino non si era fatta attendere sui social ma, a questo punto, nel dibattito si è introdotto anche il sindaco di Villorba, Marco Serena, intervenuto con una serie di precisazioni sulla vicenda. «Alcuni episodi che hanno interessato la Marca, pur non essendo ancora “datati”, sono stati malamente citati in questi giorni, generando un po’ di confusione su tempi, modalità e motivazioni dell'accoglienza dei migranti nella Marca. Con il piacere di riportare i fatti nell’alveo della corretta informazione, ricordo che in uno dei periodi di maggior flusso migratorio verso l’Italia, era l’estate 2015, anche la Marca è stata “scossa” da due casi distinti e completamente diversi tra loro. Nell’ordine temporale il primo ha coinvolto Treviso città che si è vista arrivare 130 richiedenti asilo a bordo di pullman provenienti dai Centri di Identificazione del Sud Italia; il secondo è accaduto a Villorba sul cui territorio sono stati fermati 50 migranti irregolari. Nel primo caso - afferma Serena - si era palesata tutta la difficoltà dello Stato, per il tramite della Prefettura, di “accogliere”i già identificati richiedenti asilo ed inviati nel Trevigiano sulla base di un carente ed inefficiente processo di ricollocazione territoriale. Il secondo caso, invece, era di natura completamente diversa: sul territorio villorbese, erano stati “scaricati” in prossimità dell’autostrada, 50 migranti irregolari. A tutela della salute pubblica e di fronte a persone senza documenti, era quindi mio dovere, come sindaco, farli radunare e portarli dai rappresentanti dello Stato sul territorio (Prefettura e Carabinieri), come accade in tutti quei Comuni in cui i migranti approdano. Entrambi i casi - conclude Marco Serena - sono stati cartina tornasole dell’inefficiente gestione statale dei flussi migratori che hanno avuto e stanno avendo ancora forte ripercussioni sul lavoro delle amministrazioni locali e sulla vita dei cittadini. A ciascuno il suo: la responsabilità nei confronti della comunità passa anche attraverso una narrazione temporale attenta e l’uso appropriato degli status (immigrato irregolare, richiedente asilo, rifugiato) nel definire le persone coinvolte: di confusione, infatti, ce n’è già troppa» conclude Serena. 

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