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Monastier: commemorazione per i 100 anni della Battaglia del solstizio

Piazza gremita, commozione e grande partecipazione alla cerimonia in ricordo della Carica di San Pietro Novello, da cui partì il contrattacco del fronte italiano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

MONASTIER All'alba del 19 giugno 1908, nella frazione di San Pietro Novello di Monastier, il 7o Reggimento Lancieri di Milano, comandato dal generale conte Gino Augusti, contenne e respinse l'avanzata delle truppe austro-ungariche che si erano infiltrate oltre le linee del Piave.

L'operazione militare, che durò per tutta la giornata e portò alla perdita di 38 lancieri, passò alla storia come la Carica di San Pietro Novello e fu fondamentale all'interno della Battaglia del Solstizio, che portò alla vittoria dell'Italia. Il centenario di questa importante azione militare, è stato celebrato a Monastier domenica mattina 17 giugno, alla presenza di autorità militari, religiose e civili. Nell'occasione si è tenuto anche il raduno regionale Arma di Cavalleria sezione Cavalleggeri di Treviso, con il contributo importante del presidente della sezione di Monastier, Aristide Pierobon. Dopo la messa, celebrata nella chiesa abbaziale di Monastier dal parroco mons. Luigi Dal Bello, i radunisti hanno sfilato fino alla vicina piazza Lancieri di Milano, di fronte al monumento in memoria del valoroso corpo di Cavalleria, dove hanno deposto una corona d'alloro e porto gli onori alla bandiera della Città di Treviso. La cerimonia è stata accompagnata da una suggestiva pattuglia a cavallo con divise militari storiche e dalla banda di Salgareda e Ponte di Piave. Vi hanno partecipato alcune centinaia di persone insieme alla sindaca di Monastier di Treviso con altri colleghi primi cittadini, un picchetto di rappresentanza dei Lancieri di Novara, il tenente collonnello Gianluca Scipioni e Giovanni Martines Augusti, marchigiano, nipote del grande ufficiale Gino Augusti, che a San Pietro Novello fu decorato sul campo con medaglia d'argento per aver fermato gli austro-ungarici. “La memoria di chi si è sacrificato in modo eroico per la patria – ha ricordato emozionata la sindaca di Monastier di Treviso, Paola Moro – è fondamentale, affinché le guerre non abbiano più a ripetersi. Per questo, come amministrazione comunale, abbiamo lavorato parecchio in collaborazione con la scuola primaria e media sul tema della Grande Guerra, osservato da vari punti di vista, per far conoscere e far riflettere anche le nuove generazioni su un pezzo di storia fondamentale per il nostro Paese”. In particolare, la sindaca ha chiesto ad un alunno della quarta elementare di Monastier, Alessio Marra, di leggere in pubblico il suo componimento in cui raccontava del diario di un fante, che combatté sul fronte del Piave. “Leggendo i suoi scritti – ha raccontato il bambino – mi sono reso conto che l'amore per la patria e per la vita, rendono l'uomo forte. Mi ha molto colpito che quel soldato raccontasse di luoghi a noi vicini”. Giovanni Martines Augusti, nipote della medaglia d'argento Gino Augusti, ha detto: “Il nonno, che non ho avuto la fortuna di conoscere, ebbe l'ardire di affrontare il nemico con soli 300 lancieri, sfruttando la luce mattutina, che accecava il nemico. Lo scontro fu durissimo e si concluse con le truppe appiedate, in corpo a corpo alla baionetta. Oggi, a distanza di 100 anni, il mio augurio è che riusciamo a combattere le nostre battaglie quotidiane – verbali, sociali, della povertà e della diseguaglianza – con il medesimo coraggio che ebbe il nonno, con la forza di controbattere il nemico, anche quando lo sappiamo essere molto più forte di noi”. Infine, un saluto lo ha portato Lucio Pasqualetto, presidente regionale dell'Arma dei Cavalieri. “I valori che ebbero i nostri soldati al fronte – patria, Dio, famiglia – sono una grande testimonianza di servizio e sacrificio anche per ciascuno di noi, nell'era contemporanea”.

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