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Mercato di Oderzo, protesta degli ambulanti in piazza: «Postazioni stravolte»

Dopo la mobilitazione di martedì a Castelfranco Veneto, mercoledì 20 maggio anche gli ambulanti di Oderzo hanno incrociato le braccia per la nuova disposizione delle bancherelle

Doveva essere un mercoledì di ripartenza per il mercato del centro storico di Oderzo ma la mattinata di oggi è stata segnata dalla protesta degli ambulanti locali scesi in piazza per manifestare contro il nuovo posizionamento delle bancherelle deciso dal Comune di Oderzo.

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In mattinata gli ambulanti si sono radunati in Piazza Grande per manifestare il loro dissenso sotto il controllo degli agenti della Polizia municipale. Surreale la scena in Corso Umberto I, a pochi metri dalla piazza principale del paese, dove gli ambulanti hanno parcheggiato i loro furgoni in una lunga fila senza esporre la merce in vendita. A scateneare la mobilitazione degli espositori sono state le nuove disposizioni annunciate nelle scorse ore dal sindaco Maria Scardellato. Per chiare ragioni di sicurezza, nel rispetto delle ultime disposizioni decise dal Governo, il Comune opitergino ha dovuto ridisegnare completamente la mappa del mercato del mercoledì in centro storico. Molti ambulanti, presenza fissa da anni al mercato di Oderzo, hanno visto annullata la loro postazione d'un tempo. «Commercianti che venivano al mercato da più di 30 anni, pagando le loro tasse, sono stati spostati da dov'erano sempre stati prima dell'emergenza Coronavirus per venire sostituiti da nuovi espositori. Non si capisce più niente» commenta un ambulante. Anche alcuni cittadini hanno espresso perplessità sulla nuova disposizione delle bancherelle: «Molti clienti sono disorientati, le bancherelle sono sparpagliate un po' ovunque, dalle scuole elementari Dall'Ongaro fino alla piazza» fanno notare alcuni cittadini. Una protesta, quella degli ambulanti di Oderzo, molto simile alla mobilitazione avvenuta ieri mattina, martedì 19 maggio, al mercato di piazza Giorgione a Castelfranco Veneto.

Il commento del sinadaco

Il sindaco Maria Scardellato, in mattinata, ha avuto un confronto con i commercianti. «Il punto di partenza è che il mercato non può essere aperto così come era prima del Coronavirus perché non è possibile recintare il centro storico e contingentare gli accessi - ha spiegato in una nota pubblicata sulla sua pagina Facebook - Unica possibilità è quella di aumentare la superficie totale ed eliminare i punti di maggior attrazione e confluenza per diminuire la concentrazione delle persone. Il problema non è solo la distanza tra bancarelle o tra venditore e compratore ma anche e soprattutto eliminare la possibilità di assembramento tra clienti del mercato, clienti dei negozi , residenti e passanti in generale. La scelta - spiega - è quella di aumentare la superficie del mercato e togliere bancarelle dalla piazza perchè la piazza non sia punto di attrazione perché l’obiettivo è tendere ad ottenere una rete estesa di flussi moderati equamente distribuiti. La concentrazione di persone può comunque verificarsi casualmente e per questo ci sono vigili e protezione civile pronti ad intervenire in caso di necessità. Detto questo, era necessario fare una nuova distribuzione di bancarelle occupando più vie e più piazze.

Dpcm e ordinanza regionale che a catena ci permettono di aprire i mercati sono uscite tardissimo - fa notare il sindaco - La pubblicazione dell’ordinanza è stata fatta sabato sera, subito dopo la pubblicazione del Dpcm. Ho chiesto agli uffici di fare lo sforzo di elaborare la nuova distribuzione in due giorni, perché desideravo dare subito la possibilità di lavorare a chi mi aveva detto di averne assoluta necessità. Abbiamo fatto la scelta di dividere il mercato per aree merceologiche proprio perché nel cambiamento generale i clienti potessero orientarsi meglio , e poi una scelta geometrica ovvero: per dimensione di bancarelle, dando priorità alla sicurezza dei passaggi mezzi di soccorso (strada più stretta bancarelle più strette, strada più larga bancarelle più larghe). Non abbiamo fatto in tempo a far sciegliere secondo graduatoria perchè volevo aprire oggi è non c’era il tempo. Spiace enormemente che molti non abbiano aperto le loro bancarelle per protesta, o peggio che siano stati invitati (spero non troppo calorosamente) a non farlo. Non ne capisco assolutamente il motivo perché il confronto che abbiamo avuto in mattinata avrebbe potuto benissimo essere svolto nel pomeriggio e in mattinata, vista la necessità, tutti avrebbero potuto lavorare, anche se in condizioni di provvisorietà. Comunque il risultato del confronto è il seguente: finché ci sarà l'emergenza Coronavirus la pianta del mercato rimarrà questa, salvo qualche possibile piccolo aggiustamento. Possiamo invece rifare l’assegnazione dei posti secondo graduatoria. I commercianti potranno scegliere in ordine di graduatoria tra i banchi della propria dimensione o più piccoli accettando il ridimensionamento. Quindi non ci sarà più la divisione per aree merceologiche».

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