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Raduno del centenario per i paracadutisti: i Parà della Folgore atterrano a Vittorio Veneto

Un augurio particolare è arrivato dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, un messaggio in cui ha ribadito la professionalità e il senso del dovere dei Baschi Amaranto dell’Esercito che quotidianamente operano per la realizzazione della pace e della sicurezza internazionale

VITTORIO VENETO Continuano gli appuntamenti a Vittorio Veneto, città simbolo della 1^ Guerra Mondiale, dove questo fine settimana si è svolto il 28° Raduno Nazionale dell’Associazione Paracadutisti d’Italia, denominato Raduno del Centenario.  Numerose le autorità presenti fra cui il Vice Presidente della Regione Veneto, Gianluca Forcolin, il Comandante del Comando Forze Operative Nord dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Amedeo Sperotto, il Prefetto Laura Lega, il sindaco di Vittorio Veneto, Roberto Tonon, che hanno potuto assistere al lancio di precisione di 3 paracadutisti, atterrati in un ristretto spiazzo appositamente individuato in piazza della Libertà davanti al municipio, ciascuno portando a seguito le bandiere della Regione Veneto, del Comune di Vittorio Veneto e della Brigata “Folgore”.

Davanti la bandiera di Guerra dell’8° reggimento Genio Guastatori di Legnago (Verona) e ad una compagnia di formazione della Brigata paracadutisti “Folgore”, il sindaco, ha aperto gli interventi delle autorità, sottolineando il ruolo di Vittorio Veneto, paradigma di un modello morale e culturale, che rappresenta l’anima profonda di una Italia capace di affrontare immani sacrifici, ma di restare in piedi. A testimonianza delle sue parole proprio la presenza dei paracadutisti nella città della Vittoria, che con il forte spirito di corpo e il coraggio sempre dimostrato sono un simbolo nazionale. L’ex Generale Marco Bertolini e Presidente dell’Associazione Paracadutisti d’Italia (APdI), ha ringraziato i presenti, la tanta gente comune accorsa per assistere all’evento, ed ha ricordato come i primi paracadutisti della storia venivano dalla campagna e alcuni avevano abbandonato i banchi di scuola per difendere la patria, affrontando prove terribili, in nome dell’unità e dell’indipendenza.

Un augurio particolare è arrivato dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina; un messaggio sentito in cui ha ribadito la professionalità e il senso del dovere dei Baschi Amaranto dell’Esercito che quotidianamente operano in Patria e negli angoli del mondo per la realizzazione della pace e della sicurezza internazionale, emblema di una Forza Armata sana ed efficiente. Il Generale Sperotto, ha aperto il suo intervento compiacendosi con le Associazioni d’Arma, anello di congiunzione tra passato e presente, preziosi custodi delle tradizioni militari. Un pensiero particolare lo ha poi rivolto ai caduti esprimendo al riguardo gratitudine alle famiglie dei militari che con estrema compostezza affrontano le paure legate ai delicati compiti svolti dai loro cari in divisa. Il Generale non poteva non citare il Tenente degli Arditi Alessandro Tandura, vittoriese di nascita, che durante il 1° Conflitto, seppur privo di addestramento specifico, impiegò per la prima volta il paracadute per lanciarsi oltre le linee nemiche e raccogliere così dati e notizie utili a rivelare le loro intenzioni. Allora come oggi, quei valori di libertà e giustizia inseguiti dal Tandura, sono gli stessi che animano i nostri paracadutisti.

Questo raduno verrà ricordato anche per un record assoluto: sulla Città della Vittoria, in un secondo lancio a chiusura della cerimonia, un atleta della Brigata Paracadutisti e del Centro Sportivo Esercito, si è lanciato con una bandiera più grande di quella della parata del 2 Giugno, ai Fori Imperiali a Roma. Mille metri quadrati di estensione per un peso di 80 chili, 35 dei quali solo del contrappeso che ha permesso al Tricolore di rimanere dispiegato durante la discesa. 

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