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Ricette mediche in dialetto veneto: a prescriverle è il sindaco-dottore

Riccardo Szumski è tornato a far parlare di sé per aver consegnato ai suoi pazienti delle prescrizioni in dialetto veneto. L'ordine dei medici approva: "Per noi nessuna irregolarità"

SANTA DI LUCIA DI PIAVE Dopo i certificati di nascita rilasciati in dialetto ai bimbi nati nel suo Comune, Riccardo Szumski torna a far parlare di sé per la sua attività di medico di base.

Come riportato dal "Corriere del Veneto" infatti, il sindaco venetista è anche il medico di base del paese e, da alcuni anni a questa parte, ha deciso di utilizzare il dialetto veneto nelle ricette mediche che prescrive ai suoi pazienti. L'intento è quello di farsi capire da più persone possibili. "Se una paziente novantenne viene da me e io le dico di prendere un farmaco a giorni alterni non mi capisce" dichiara il sindaco-dottore. Meglio allora farsi intendere con espressioni più vicine alla lingua veneta: "do pastiglie al dì" o "una par zinque dì" e via dicendo. In farmacia nessuno sembra essersi mai lamentato e, se non esiste una legge che obbliga a scrivere la posologia in italiano, Szumski può tranquillamente continuare a scrivere in dialetto. Anche l'ordine dei medici non sembra avere nulla in contrario contro le ricette venete del sindaco. Qualora dovessero essere segnalati problemi di comunicazione sia con i pazienti che con i farmacisti, l'Ordine si è comunque dichiarato pronto a intervenire. Nato in Argentina nel 1952, figlio di un polacco, Szumski è arrivato a Santa Lucia di Piave senza sapere una parola di dialetto e ora ne è diventato uno dei difensori più agguerriti per la salvaguardia di una lingua considerata ormai come un vero e proprio stile di vita.

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