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Riprende l’attività con in ragazzi in disagio: l’Opera Pia sostiene il progetto ‘Challenge’

L'epidemia ha bloccato l'attività, non le cause del disagio. Ecco quindi la ripartenza e l'allargamento del servizio anche alle scuole superiori

Il progetto Challenge della Cooperativa Solidarietà, sostenuto dalla Fondazione Opera Pia Maurocordato, si adatta al cambio di scenario provocato dal coronavirus. Dedicato al sostegno di ragazzini sospesi dalle lezioni o con difficoltà di relazione, ha subìto una lunga pausa per la chiusura delle scuole che ha anche di fatto annullato le sospensioni. Ma le cause del disagio nei ragazzini sono rimaste. Da qui l’evoluzione del programma pronto per ripartire con gli adattamenti necessari. Anche la formula rinnovata sarà d’intesa con la scuola di appartenenza. A fine febbraio erano otto gli studenti inseriti nel progetto: per loro, sospesi da scuola per brevi periodi, il nuovo tempo a disposizione era diventato l’inizio di una esperienza da continuare poi in classe e in famiglia. In compagnia di coetanei disabili e con l’aiuto di operatori, svolgevano l’attività scelta: sradicare erbacce, mettere le mani dentro la terra, incollare etichette su barattoli, catalogare libri, preparare la merenda sono state solo alcune delle occupazioni che hanno messo in contatto diretto i giovani studenti con i disabili.

Grazie a quegli incontri i ragazzi stavano scoprendo un modo alternativo di relazionarsi. In alcuni casi di esperienza condivisa è stato grazie al disabile che il ragazzo ha percepito una propria identità fino ad allora ignota a lui stesso. “Il progetto, apprezzato dalle famiglie, non si ferma - ha detto Sergio Criveller, presidente dell’Opera Pia di Treviso - Ripartirà a breve: in questo momento è in fase di revisione per adattarlo alle modalità imposte dall’epidemia”. “Mio figlio -  ha raccontato una mamma - ha iniziato ad apparecchiare e a lavare i piatti a casa, perché lo ha imparato in cooperativa durante i giorni di sospensione”. Nel frattempo si è allargata la base d’interesse di Challenge. Dirigenti scolastici ed insegnanti anche di Istituti superiori della città hanno chiesto di aderirvi e di coinvolgere i loro studenti.

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