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Slot e limiti orari: «I Comuni possono ampliare le fasce previste per legge»

Il Tar del Veneto ha respinto la richiesta cautelare di un operatore di gioco contro l’ordinanza del sindaco di Thiene che stabilisce, per slot e vlt, un massimo di 8 ore al giorno

I comuni del Veneto possono aggiungere ulteriori fasce di chiusura per gli apparecchi da gioco rispetto ai limiti orari previsti dalla legge regionale contro la ludopatia.

Come riporta Agipronews, è quanto si legge nell'ordinanza del Tar veneziano pubblicata giovedì 18 giugno. Il provvedimento respinge la richiesta cautelare di un operatore di gioco contro l’ordinanza del sindaco di Thiene (in provincia di Vicenza) che stabilisce per slot e vlt un massimo di 8 ore di funzionamento al giorno. Una disposizione che il ricorrente riteneva in contrasto con le disposizioni della legge ratificata a dicembre 2019, che ha definito tre fasce orarie di interruzione del gioco (dalle 7 alle 9, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20) su tutto il territorio regionale. Il Tar ricorda però che «a differenza di quanto sostenuto in ricorso, non pare che la legge regionale n. 39/2019 abbia obliterato il potere riconosciuto ai Comuni» di ampliare i limiti orari. Un punto problematico già messo in evidenza nei mesi scorsi dagli operatore di settore: la possibilità da parte dei Comuni di ampliare autonomamente le fasce orarie, effettivamente prevista dalla norma, sembra contraddire l’esigenza di uniformità dei limiti orari, che era l’obiettivo della legge regionale. Secondo il Tar, spiega Agipronews, non può essere accolta nemmeno l’interpretazione proposta sull'intesa della Conferenza Unificata, che aveva stabilito un tetto massimo di 6 ore al giorno per i limiti orari. Tale argomentazione, conclude il Collegio, «nemmeno pare condivisibile».

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