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Urbanistica: approvato in provincia il pat di San Polo di Piave

Obiettivo raggiunto per la giunta guidata da Diego Cenedese. Al via ora la 1° variante al Piano degli Interventi

L’attesa è finita. E’ stata approvata ieri in Conferenza dei servizi in Provincia la versione finale del tanto atteso Pat del Comune di San Polo di Piave. Una tappa cruciale, che completa l’iter finalizzato dall’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Diego Cenedese che aveva ereditato una bozza del PAT nel 2014 la quale non era mai approdata in Consiglio comunale. L’attuale amministrazione ha modificato la precedente bozza, valorizzandola ed elaborandone una versione completa e coerente che oggi è stata firmata nella sede della Provincia al termine della Conferenza dei servizi alla quale erano presenti il Dirigente del Settore Urbanistica della Provincia, Simone Busoni, i suoi collaboratori Silvia Roma e Giovanni Zanardo e la responsabile dell’area tecnica comunale, Cinzia Camilotto.

Commenta il sindaco, Diego Cenedese: «Il PAT rappresenta lo strumento urbanistico di medio-lungo periodo che San Polo di Piave attendeva da più di un decennio. Oggi questo si è realizzato dando il via ad una serie di iniziative private, sia residenziali che produttive che aspettavano questi strumenti urbanistici per potersi concretizzare. Con questa tappa può ora proseguire il processo che completerà la pianificazione urbanistica. Con l’approvazione di oggi, infatti, si entra ora nel vivo della prima variante al Piano degli Interventi (PI) che l’Amministrazione aveva già presentato pubblicamente nello scorso dicembre 2018 e a seguito della quale sono già state raccolte circa 80 istanze da parte dei privati. Tutte queste istanze dimostrano che le direttrici selezionate per la 1° Variante sono effettivamente aspetti molto attesi dal territorio».

Si ricorda che il Piano degli Interventi è lo strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del Pat, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità.

I tre ATO. Il PAT ha individuato tre ATO, Ambiti Territoriali Omogenei, ciascuno dei quali è stato dimensionato avendo cura di prevedere un’unica espansione produttiva ed una contenuta espansione residenziale nell’ATO Centrale mentre nelle restanti ATO non è stata inserita alcuna nuova espansione perché la visione dell’amministrazione è orientata all’uso e valorizzazione del patrimonio esistente o delle aree già precedentemente presenti in PRG con capacità edificatoria ancora residua.

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