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Casa di riposo Umberto I: sindacati pronti alla mobilitazione

Minacce di sciopero dai vertici di Cgil e Uil per tutelare i 60 dipendenti che dal 2017 non percepiscono il premio di produttività e, dallo scorso gennaio, neppure altri tipi di incentivi

Sindacati pronti alla mobilitazione alla casa di riposo Umberto I di Montebelluna per difendere e tutelare i 60 dipendenti che dal 2017 non percepiscono il premio di produttività e, dallo scorso gennaio, neppure altri tipi di incentivi.

Interrotta ogni trattativa con la direzione dell’Istituto che «incomprensibilmente - dichiarano Antonio Tardo della Cisl Fp Belluno Treviso, Alberto Lopin della Fp Cgil e Florio Michielin della Uil Fpl - mostra una forma di rigidità assoluta nei confronti di qualsiasi trattativa su questioni economiche volte al riconoscimento di un premio di produttività adeguato, ma anche di questioni cruciali, visto l’ambiente in cui si opera, come il benessere dei dipendenti e il clima aziendale». Alla base del contendere, i criteri di erogazione del premio di produttività: le schede di valutazione del personale sono troppo rigide e selettive secondo le Organizzazioni Sindacali, con la conseguenza che 28 lavoratori su 60 dal 2016 non percepiscono il premio, mediamente pari a 400 euro lordi.

«La stranezza - sostengono i rappresentanti sindacali - sta nel fatto che, per accedere alle quote di produttività e quindi per avere il minimo della quota di produttività, il lavoratore deve raggiungere nelle valutazioni almeno un punteggio di 35 su un massimo di 50. Per correggere questa anomalia abbiamo chiesto di portare il punteggio minimo a 26, equivalente a una sufficienza se fossimo a scuola, erogando poi la produttività in proporzione a una griglia crescente e incentivando così i lavoratori al miglioramento delle performance lavorative, ma la nostra proposta non è stata accettata. Questo atteggiamento di chiusura - concludono i rappresentanti di Cisl Fp, Cgil Fp e Uil Fpl - ha favorito l’insorgere, tra i lavoratori, di un malessere generalizzato». Le organizzazioni sindacali, in accordo con i lavoratori, hanno chiesto un incontro urgente alla direzione. In caso di mancato riscontro, sarà dichiarato lo stato di agitazione e, successivamente, lo sciopero.

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