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Statuto Asco Holding: tra Villorba e Spresiano è polemica sulle modifiche

Il sindaco di Villorba, Marco Serena, interviene sulla questione delle modifiche dello statuto precisando la posizione del suo Comune non senza criticare l'operato del sindaco di Spresiano

La lettera del sindaco di Spresiano

La decisione del Comune di Villorba di richiedere un parere legale “pro veritate” allo studio legale Bonelli Erede di Milano in merito alla delibera di modifica statutaria di Ascoholding Spa oggetto di assemblea straordinaria del 25 ottobre, ha portato il sindaco Marco Dalla Pietra a scrivere una lettera ai vertici di Ascom criticando l'operato del Comune trevigiano: «Pur riconoscendo la piena libertà e la liceità della scelta operata dal Comune di Villorba, ritengo che una richiesta di parere andrebbe fatta, da parte della Società e non dei Comuni Soci, alla Corte dei Conti o alla Consob. Qualora la Società Ascoholding Spa non avesse già operato in tal senso (nel qual caso chiedo vengano forniti a tutti i Soci i pareri ottenuti), mi permetto di suggerire alla stessa l’acquisizione di detti pareri dai summenzionati organi (o da uno di essi) prima di deliberare la modifica allo Statuto, chiedendo, eventualmente, che l’assemblea venga riconvocata ad acquisizione avvenuta. Ricordo che i pareri, sia della Corte dei Conti sia della Consob, sono completamente gratuiti. Approfitto, inoltre, della presente per eccepire un vizio di forma in ordine alla convocazione dell’Assemblea con particolare riguardo al punto 1 dell odg. Ricordo, infatti, al presidente che, a norma dell’art 2429 cc, 3^c., i documenti di bilancio devono essere messi a disposizione dei soci almeno 15 giorni prima della data dell’assemblea: risulta del tutto evidente come tale tempistica non sia stata rispettata vista la convocazione, per l’assemblea del 10 ottobre scorso, datata 1 ottobre 2019». 

La replica del sindaco di Villorba

«Non esiste nessuna guerra delle lettere ma solo un differente stile nel cercare la migliore soluzione per dare vita ad una modifica utile ai Comuni dello Statuto di Asco Holding: lo stile villorbese, proattivo e collaborativo capace di fare network con gli altri Comuni (che per ora corrisponde a circa il 60% delle quote di partecipazione) e lo stile del sindaco di Spresiano, che è rimasto prima inerte, poi solo critico (pur essendo, tale facoltà un diritto dell'Ente locale, che oggi possiede la quota dello 0,00008975 % di Asco Holding).

Sul piano tecnico e culturale, rilevo che, nella sua lettera, il sindaco di Spresiano scrive che la Asco Holding avrebbe dovuto chiedere un parere alla Consob e alla Corte dei Conti, invece che ad un blasonato studio legale. Va precisato che un parere chiesto da parte della Società non avrebbe avuto alcuna utilità per i Comuni, in quanto l'utilizzabilità dello stesso non avrebbe sollevato da responsabilità gli amministratori locali. Altrettanto superficiale appare pure la critica secondo la quale si starebbero sprecando soldi pubblici con la richiesta di un parere “pro veritate”: si tratta invece di una cifra di 8mila euro più accessori da dividere ad oggi fra 30 Comuni, vale a dire circa 380 euro ciascuno. Una cifra irrisoria che corrisponde non ad uno spreco, ma ad un investimento necessario per consentire ai Comuni di far votare al Consiglio la proposta di modifica statutaria con tutte le garanzie del caso. Approfitto dell’occasione per invitare anche il sindaco di Spresiano, come hanno già fatto tanti enti che rappresentano la maggioranza assoluta del capitale sociale, a richiedere il nostro parere che, se partecipa alla spesa, gli metteremmo volentieri a disposizione così da garantire il suo Consiglio comunale al momento della votazione: che Spresiano voti sì oppure no alle modifiche allo statuto proposte, solo così lo farebbe con cognizione di causa. Invito il sindaco di Spresiano a riflettere sulle sue esternazioni, metabolizzando il fatto che con la quota dello 0,00008975 %, il suo parere, come amava sottolineare il buon Dino De Poli, non rappresenta neppure un “vice-parere”».

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