rotate-mobile
Attualità Centro

“Fare per saper fare”: ecco il motto dei tanti volontari del Sole Luna Doc Film Festival

Tutti sono risorse e ognuno, anche alla prima esperienza, può individuare una strada nuova da percorrere o avere la sorpresa di riconoscere in sé stesso un nuovo talento

TREVISO Un vero e proprio laboratorio, una palestra di vita, di esperienze e di formazione professionale: è questo il Sole Luna, che da 13 anni è impegnato nella formazione e nella valorizzazione dei giovani in Italia e in tutto il mondo. Fare per saper fare è il leit motiv di tanti anni di impegno e soddisfazioni insieme a ragazzi, che negli anni sono diventati uomini e donne, cittadini consapevoli. Tutti sono risorse e ognuno, anche alla prima esperienza, può individuare una strada nuova da percorrere o avere la sorpresa di riconoscere in sé stesso un nuovo talento.

Per esempio Claudia Sferrazza. Da studente del DAMS, Cinema e teatro, nel 2016 ha preso parte per la prima volta al Sole Luna Festival come giurata della categoria “Filming Cinema”. Nel 2017 è stata la prima stagista dell’Università di Padova a svolgere il tirocinio presso l’associazione Sole Luna: 250 ore di intenso lavoro sviluppatesi in diversi mesi di collaborazione, durante i quali ha supportato l’organizzazione nella realizzazione di video e foto (montaggio, shooting e post produzione); una collaborazione che ha visto un incrocio di intenti tra la voglia di imparare di Claudia e le necessità del Festival. Quest’anno Claudia partecipa ancora una volta al Sole Luna non solo come volontaria, ma come coordinatrice del settore foto e come studente del workshop sulla musica nel cinema al quale si è iscritta per approfondire i suoi interessi e ampliare le conoscenze nel settore del cinema. È ora regista di un collettivo teatrale da lei fondato e Sole Luna spera di accompagnarla ancora nel suo percorso futuro.

L’esperienza di Claudia è una delle tante, in quanto un grande evento come un festival è una vera e propria filiera produttiva, un’azienda che, in quanto tale, nel suo sviluppo temporale e organico ha bisogno di tante diverse competenze e professionalità: oltre al settore cinematografico di produzione video, traduzione, sottotitolaggio, post-produzione, audio-video, c’è bisogno di una buona amministrazione finanziaria, di una segreteria organizzativa, di esperti informatici, di foundraisers, di esperti di comunicazione e ufficio stampa, di professionalità tecniche, di progettisti, di produttori esecutivi e di una leadership capace di far lavorare tutti in team. In tutti questi settori vengono coinvolti stagisti, volontari, studenti di programmi di alternanza scuola-lavoro giovani migranti e richiedenti asilo che trovano nel festival una possibilità di esprimere le loro potenzialità

Così è accaduto anche quest’anno come tutti gli anni: un foltissimo gruppo giovani, formato anche dagli studenti del Liceo Scientifico Da Vinci e dai migranti dell’associazione CIVICO 63, ha assistito lo staff di professionisti diventando una vera e propria risorsa per la buona riuscita della manifestazione. Il gruppo video, capitanato dal filmaker Bernardo Giannone, assistito da Aboubacar volontario di Pordenone nato in Costa d’Avorio e studente al DAMS dell’Università di Udine, grazie agli studenti Jacopo, Guido, Simone e Daniele, appassionati di produzione video, ha realizzato videoclip giornalieri con interviste ai cittadini trevigiani e agli ospiti del festival. Claudia ha capitanato il gruppo foto, composto dalle studentesse Alice e Federica ed Elvis, realizzando un reportage della settimana che raccoglie tutti i momenti salienti e il backstage del festival. Cinzia Costa, blogger ufficiale del festival ha creato il gruppo comunicazione: gli studenti Ottavia, Edoardo e Maria, l’hanno affiancata nella raccolta delle notizie per i comunicati stampa e per i post nei vari social, risultando in questo “maestri” per la loro freschezza e capacità di uso del web.

Sara Paris, responsabile del planning office, ha coordinato il gruppo segreteria organizzativa e personale di sala formato da Asia, Elena, Jamal, Moussa, Laura, Tommaso. I ragazzi hanno imparato a stilare la scaletta di uno spettacolo, supervisionare le sale di proiezione, organizzare la logistica dell’accoglienza degli ospiti. Il gruppo logistica ed accoglienza, guidato da Isabella Nicoli, ha potuto godere del supporto e del sorriso accogliente di Giulia, Elvis, Alpha, Mamadou, Conta, Jamal, Kebba, Azzurra, Valeria, Benedetta, Agnese, Celia, Claudia, Rita, Alpha e Conta. Giovani italiani e di origine straniera, con backgound diversi, che hanno composto un variegato gruppo, pronto ad intervenire per tutte le esigenze del festival. C’è stato chi ha collaborato per tanti anni, costruendosi una professionalità per poi spiccare il volo, come la giovane dottoressa in Economia dell’arte Alessandra Pomini, e chi ha incrociato il percorso del Sole Luna per una sola edizione, ma tutti questi giovani costituiscono il vero patrimonio dell’associazione.

Anche chi non ha proseguito il percorso del festival è rimasto parte della squadra Sole Luna perché attraverso skype e i social network tutti continuano a seguire la manifestazione, a fornire supporto logistico e ad interagire con il festival, promuovendolo, apportando le proprie competenze professionali, ampliando il network di contatti e di relazioni dell’associazione. Il Sole Luna Doc Film Festival è dunque un’immensa macchina organizzativa che non potrebbe esistere senza il supporto dei giovani che negli anni hanno creduto e ancora oggi credono nel profondo valore dell’iniziativa: è solo nell’incontro tra persone e culture che si può crescere, abbattendo i nostri muri personali e quelli costruiti dalla società e costruendo, invece, ponti che uniscono. Fare per saper fare, insieme.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Fare per saper fare”: ecco il motto dei tanti volontari del Sole Luna Doc Film Festival

TrevisoToday è in caricamento