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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cervelli veneti in fuga: una mostra a Milano racconta le loro storie

Il trevigiano Walter Gasparetto è uno dei protagonisti di "Talents" la nuova mostra nel cuore di Milano che fino al 23 dicembre racconterà le storie di tantissimi giovani italiani

Sono due cervelli veneti in fuga, ma non troppo. Luisa Marangon e il trevigiano Walter Gasparetto hanno scelto l’Alto Adige come loro terra d’elezione. E hanno fatto strada: tanto da essere parte ora di una mostra a Milano che racconta (anche) la loro storia. 

Tarin Gartner e Malou Reedorf presentano così la loro Talents - «Come and take a piece of us» mostra interattiva tutta al femminile che dal 10 al 23 dicembre porta in Dream Factory Gallery di Corso Garibaldi 117, nel cuore di Milano, l’anima del Sudtirolo. La mostra racconta, con la creatività e la sensibilità di due artiste internazionali, il dualismo insider–outsider affermando l’arte quale ponte naturale tra le due dimensioni. Chi è altoatesino da sempre o chi lo è diventato nel corso del tempo parla ai visitatori della mostra, descrivendo la propria terra come luogo di condivisione, scambio, innovazione, in cui la multiculturalità è un pilastro fondante della società, da sempre perfettamente trilingue. Una terra in cui nessuno si sente straniero. Esattamente come accaduto a Tarin Gartner e Malou Reedorf.

Così, attraverso collage fotografici eseguiti con la tecnica del double exposure, sono stati ritratti i volti di otto talenti internazionali che vivono in Alto Adige: immagini composte fanno sì che porzioni di paesaggi, frammenti di natura, elementi di arredo urbano e attimi di vita in generale si incontrino, ritraendo la passione che ogni singolo talento nutre per la terra in cui vive e lavora. Un racconto che diventa un vero e proprio dono grazie al secondo allestimento in cui all’interno di tipiche cassette in legno per la frutta, incartati con carta creata dagli scarti delle mele, sono esposti degli oggetti che gli insider hanno scelto di regalare agli outsider accompagnati da piccoli suggerimenti: un maso da visitare, una cantina da provare, una cima da scalare. Ogni visitatore potrà portare con sé uno di questi oggetti, imparando a conoscere qualcosa in più sull’Alto Adige. «Volevamo trovare un modo per far conoscere la provincia che cuce il Nord con il Sud dell’Europa, culla da sempre di tre identità -  italiana, tedesca, ladina -  in maniera non convenzionale e immediata. Grazie alle bravissime Tarin Gartner e Malou Reedorf ci siamo riusciti. Loro rappresentano esattamente ciò che significa per noi “far crescere il talento”. Una mission che l’Alto Adige coltiva con il desiderio di diventare un territorio sempre più vivace, dinamico, autentico e variegato, aperto alle innovazioni e affamato di conoscenze» - dichiara Petra Seppi, responsabile del reparto Business Location di IDM Südtirol - Alto Adige.

Tra i protagonisti della mostra milanese c'è anche il trevigiano Walter Gasparetto che dal 2015 vive in Alto Adige. Ingegnere, ha studiato Meccatronica all'università di Trento e già durante la laurea ha trovato lavoro al «Fraunhofer Italia Research» di Bolzano. «Oggi mi occupo di robotica, ed è fantastico – spiega – Con il progetto DeConPro stiamo sviluppando un’applicazione robotica che verrà inserita nella fabbrica intelligente del futuro. Il robot aiuterà l’uomo a lavorare meglio, affiancandolo nelle mansioni più pesanti e ripetitive. Questo gli permetterà di dedicarsi ad attività più creative che veramente valorizzino le sue capacità e competenze. Sono orgoglioso di far parte di questo gruppo e di questo Istituto che aiuta i giovani come me a realizzare i propri progetti e li incoraggia a esplorare frontiere sconosciute e sviluppare nuove idee. In Fraunhofer cerchiamo di unire scienza ed economia e, tramite la ricerca applicata, riuscire nel compito di creare innovazione. Supportiamo le PMI locali nei loro progetti di ricerca e sviluppo attraverso servizi formulati su misura in ambito Industria 4.0 per il manifatturiero, l’artigianato e l’edilizia». Con la sua laurea e con la sua esperienza avrebbe potuto trovare facilmente lavoro anche in Germania o in Canada. «Avendo passaporto canadese non sarebbe stato difficile per me trovare un lavoro in Canada ma io amo l’Alto Adige e ho scelto di vivere qui. Credo che non ci sia nessun posto al mondo che mi possa offrire l’opportunità di sviluppare il mio lavoro come sto facendo in questi anni in Alto Adige, dove ho la sensazione di poter realizzare tutti i miei sogni».

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