Barbieri e parrucchiere presi d'assalto: «Agenda strapiena»
Intervista a Sandrino Suin, titolare dell'attività di via Zermanesa a Treviso. Il primo cliente già alle 6 del mattino, l'ultimo a ridosso delle 21
Il telefono suona in continuazione, in tanti suonano direttamente al campanello dell'attività, c'è chi richiama l'attenzione direttamente dall'auto: tutti prendono appuntamento per tagliare capelli e barba. In queste ore barbieri, parrucchieri, acconciatori sono presi letteralmente d'assedio. E' il caso di Sandrino Suin, barbiere trevigiano che come migliaia di suoi colleghi ha potuto riaprire i battenti del suo negozio che era chiuso dallo scorso 11 marzo. Oggi, 18 maggio, ha accolto il primo cliente alle 6 del mattino, l'ultimo sarà a ridosso delle 21.
Quanti appuntamenti ha preso e quante telefonate ha ricevuto?
Siamo pieni da stamattina presto fino a stasera alle 9, il lavoro comincia a venir su bene e sono davvero contentissimo di aver riaperto.
Quante persone riesce ad accontentare ogni giorno?
Uno ogni 20-30 minuti perchè poi bisogna disinfettare le poltrone, cambiare mantelline e ripulire.
Il lavoro arretrato è enorme.
Due mesi di lock down adesso li recuperiamo tutti.
In questo periodo hanno prolificato gli abusivi.
Si vedevano tante persone con i capelli a posto, tagliati: quello è un gran problema. Speriamo la gente capisca.
Le misure di sicurezza e di sanificazione come incide sui costi?
Parecchio perchè la maggior parte sono prodotti monouso, alcuni sicuramente aumenteranno: io ho deciso di non aumentare, visto il periodo cerco di continuare su questa strada.