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Lo screening cervicale passa da Borgo Cavalli alla Madonnina

Il trasferimento degli ambulatori è stato avviato dalla Direzione dell’Ulss 2 Marca Trevigiana per favorire la popolazione femminile

TREVISO Nuovi locali e più facilmente accessibili all’utenza, con maggiori possibilità di parcheggio, per lo screening cervicale, quello per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, che interessa le donne dai 25 ai 64 anni. Da lunedì 1 ottobre prossimo, infatti, la sede di questa attività di prevenzione sarà il palazzo della Madonnina in via Castellana (dove gli ambulatori deputati si trovano al primo piano) e non più il poliambulatorio di Borgo Cavalli. Per tutte le pazienti già prenotate rimangono inalterati il giorno e l’ora dell’appuntamento. Quelle a cui è stato fissato nei prossimi giorni sono già state contattate telefonicamente per informarle del cambiamento di sede. Lo stesso sarà fatto con anticipo per quelle delle prossime settimane.

Il trasferimento degli ambulatori dello screening cervicale è stato avviato dalla Direzione dell’Ulss 2 Marca Trevigiana per favorire la popolazione femminile con un unico riferimento di questa attività; i nuovi locali, infatti, sono attigui e sullo stesso piano di quelli riservati allo screening mammografico.  Contemporaneamente si è voluto cogliere l’esigenza di non penalizzare le utenti con le difficoltà di parcheggio registrate in questi anni nella zona di Borgo Cavalli. Ora le pazienti chiamate potranno agevolmente accedere al piazzale interno del Dipartimento di Prevenzione con spazi di sosta gratuiti.

Lo screening cervicale è stato uno dei primi avviati, oltre 10 anni fa. Nel Distretto Treviso, l’adesione è sempre stata superiore all’obiettivo fissato (60%) e lo screening si è sempre confermato un importante mezzo di prevenzione. Nel 2017, su 34.333 donne invitate hanno aderito in 21.957, pari a circa il 67%. Di queste, 1225, pur non essendoci riscontri di patologia sono state segnalate per un richiamo anticipato. 711, invece, sono state inviate ad ulteriori accertamenti. Da questi ultimi sono emerse 1 sospetta neoplasia e 64 lesioni severe precancerose: tutte, grazie allo screening, hanno scongiurato il pericolo di un tumore.

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