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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Insulti e bestemmie in campo: Treviso Calcio ancora nella bufera

L'attaccante Marco Corò è stato squalificato per ben 12 turni a causa di una rissa in cui avrebbe bestemmiato e insultato un avversario di colore. La società nega e prepara il ricorso

Non c'è pace per il Treviso Calcio. In un mese di ottobre già pieno di sanzioni e provvedimenti, un’altra tegola si è abbattuta nelle scorse ore sulla società. Il giocatore Marco Corò è stato squalificato per 12 giornate dal giudice sportivo per insulti razzisti e comportamenti blasfemi in campo. Più di tre mesi di stop per l’attaccante trevigiano che dovrà rimanere alla finestra a partire da domenica contro il Mestre.

Insieme a lui mancherà anche Stentardo (un turno di squalifica), allontanato domenica assieme a Corò nel corso di un acceso diverbio davanti alla panchina biancoceleste. Un problema non indifferente per mister Pasa che, pochi giorni dopo il suo arrivo, si è visto privare di un tassello importante del suo scacchiere dato che l’attaccante è un under. Ma il giudice sportivo è stato veramente inesorabile. Come emerge dal referto arbitrale, Corò dopo essersi seduto in panchina ha approfittato di un momento in cui il pallone non era in gioco per entrare in campo senza autorizzazione spingendo l'avversario Mustafa Diomandè. All’invito a ritornare in panchina, Corò ha iniziato a bestemmiare e a insultare con frasi razziste il suo avversario. Il giudice sportivo, leggendo i referti arbitrali, ha deciso di squalificare Corò con ben 12 turni di squalifica di cui due per essere entrato in campo senza autorizzazione e aver proncunciato frasi blasfeme e altri dieci per comportamento discriminatorio nei confronti del suo avversario. Una vicenda molto pesante. Vista la sanzione del giudice non è escluso che la società provi a fare ricorso nei prossimi giorni per provare almeno a ridurre una sentenza che taglierebbe fuori il fantasista trevigiano per gran parte della stagione.

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