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Arriva il Natale, appello dell'Enpa: gli amici non si comprano, si adottano

Molti degli animali donati a Natale finiscono, pochi mesi dopo, tre le pareti di un canile o di un gattile o, peggio ancora, per strada

Tutti gli anni, nei canili, gattili e rifugi, arriva un gran numero di animali, molti di loro sono animali indesiderati frutto della corsa agli acquisti, che ci condiziona un po’ tutti, nell’immnenza delle festività natalizie. Tuttavia va rilevato che, un animale, non è un oggetto inanimato e chi intende regalarlo deve essere certo della consapevolezza di chi lo riceve. Deve essere sicuro innanzitutto che lo desidera veramente ma soprattutto che lo gestirà nel modo corretto. Diversamente, il “regalo” è destinato a fare una brutta fine poiché vale sempre il detto: “Facili doni, facili abbandoni”.

Gli amici non si comprano, si adottano consapevolmente. È questo l’appello lanciato dall’Ente Nazionale Protezione Animali poiché molti degli animali donati a Natale finiscono - pochi mesi dopo – tre le pareti di un canile o di un gattile o, peggio ancora, per strada. Il più delle volte si tratta di cani e gatti, tuttavia ci sono anche tartarughe, pesci, piccoli roditori, conigli, acquistati in negozio o dagli allevatori. Il danno è doppio perché, oltre ad essere abbandonati, le vittime finiscono per alimentare il commercio di esseri viventi. Non solo quello legale - nonostante sia consentito dalla normativa è comunque inaccettabile dal punto di vista etico - ma quello illegale. Perpetrato da trafficanti senza scrupoli che sottraggono i cuccioli alle loro mamme prima dello svezzamento, che li obbligano a viaggi estenuanti per migliaia di chilometri, che li privano delle vaccinazioni e delle cure veterinarie di cui hanno così bisogno, il commercio illegale si conclude il più delle volte con la morte dell’animale. Spesso, alcuni giorni o alcune settimane dopo la consegna all’ignaro acquirente. E non c’è documento che tenga: la spregiudicatezza dei mercanti di cani si spinge fino falsificare documenti e libretti veterinari, talvolta con la compiacenza delle autorità pubbliche.

Nelle scelte natalizie non dimentichiamoci mai che, per ogni animale acquistato, ce n’è un altro che sarà condannato a rimanere in canile o gattile. Va precisato che non tutte le compravendite di pet sono illegali; tuttavia ad alimentare il traffico è proprio la domanda dell’animale che genera l’offerta dello stesso e la conseguente prospettiva di realizzare guadagni facili e immediati, sulla vita di cani, gatti &co. E allora adottare significa non soltanto dare gioia a un altro essere vivente; significa anche contribuire – sia pure indirettamente – ad arginare gli appetiti criminali. Perché se nessuno fosse più disposto ad acquistare cani, gatti, conigli o criceti, verrebbe meno quel miraggio di profitto che alimenta il traffico di animali. E che deve essere cancellato definitivamente dalla faccia della terra.

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