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Venerdì, 29 Marzo 2024
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«Bene l'hotel all'Appiani, ora un piano B per la Camera di Commercio»

D’Aliberti, direttore di Casartigiani Treviso: «Ci attendiamo almeno una proposta di via d’uscita in consiglio camerale. Il ricettivo è una buona soluzione per non svuotare ulteriormente l’Appiani»

«Ben venga la destinazione ricettiva della torre C, se Camera di Commercio e Fondazione Cassamarca non troveranno l’accordo». In attesa della convocazione di un consiglio camerale in cui si discuta degli ultimi sviluppi del mancato accordo tra Camera di Commercio e Fondazione Cassamarca per la nuova sede, Salvatore D’Aliberti, direttore di Casartigiani Treviso, chiarisce la posizione dell’associazione. «Se siamo arrivati a questo punto significa che l’accordo, al momento della firma con Fondazione, non era stato ben ponderato. In questa fase la Camera di Commercio si trova imbrigliata: da una parte la causa e dall’altra la perizia del Ministero, che certamente non può essere ignorata. Se la cifra indicata è di 23,7 milioni, la Camera non può spendere un euro in più. Continuiamo a sperare che si trovi un accordo, ma confidiamo anche che in un prossimo consiglio camerale ci venga presentata una via d’uscita»: aggiunge D’Aliberti. 

Se l’ente camerale resterà in piazza Borsa si pone però un nuovo problema per l’Appiani, che con il trasferimento annunciato della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate perderebbe un altro inquilino. «C’è il rischio che vada svuotandosi, sarebbe un problema per tutta la città, che a sua volta ha vissuto in questi anni uno spopolamento dovuto alla realizzazione dell’Appiani stessa. Per questo», conclude D’Aliberti, «pensiamo che la strategia del Comune di Treviso di svincolare l’area dall’utilizzo pubblico e fare della torre C un albergo rappresenti una buona soluzione».

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