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Continua la rivolta contro il Governo, manifestazioni a Treviso e Castelfranco

La sera del 1° maggio flashmob di parrucchiere, barbieri e acconciatori della Marca che accenderanno le luci dei loro saloni: «Vogliamo lavorare». Il 3 e 4 maggio in piazza dei Signori e domenica in piazza Giorgione sono attesi centinaia di commercianti, baristi e ristoratori. A Santa Lucia il "drive in" per il lavoro e la libertà

Sale il tono della protesta di commercianti e ristoratori trevigiani, proprio in prossimità del 1° maggio, data quantomai simbolica per i lavoratori che da oltre due mesi non possono aprire le loro attività. Dopo la consegna delle chiavi dei loro negozi ai sindaci della Marca (dopo la mobilitazione di martedì sera), si moltiplicano le iniziative degli imprenditori per chiedere al Governo di sbloccare le riaperture prima del 1° giugno e aiuti in termini economici alle imprese.

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Il M.I.O., Movimento imprese e ospitalità, invita tutti a spegnere le luci delle proprie abitazioni interrompendo ogni collegamento elettrico dalle 21.30 alle 21.40 di venerdì 1° maggio. Lo scopo di questo piccolo, ma fondamentale gesto di protesta, è ribellarsi al pagamento per intero delle bollette preteso dalle società di distribuzione di energia (ENEL, ENI, SORGENIA, REPOWER ecc.) che ancora non hanno accennato, nemmeno simbolicamente, ad abbassare il costo delle bollette né alle imprese né alle famiglie. «Lo stato non lo impone -si legge in un comunicato- e queste aziende (che peraltro in buona parte sono delle partecipate statali) non si smuovono nemmeno difronte a questo scempio sociale. Questo gesto, se fatto da tutti, porterebbe alle casse delle aziende di distribuzione elettrica una perdita di 6 milioni di euro solo in pochi minuti di switch-off. Per questo motivo il movimento sta invitando anche tutte le amministrazioni comunali a spegnere le luci dei principali monumenti italiani o dei propri paesi, in segno simbolico noi chiederemo al comune di Treviso di spegnere piazza dei signori. È importante, fondamentale, farci sentire e protestare contro questa ulteriore ingiustizia. Spegniamo le luci per riaccendere il Paese».

Pierfranco Bernardi, manager di un’importante struttura alberghiera del trevigiano, invita invece ad una manifestazione pacifica in cui si richiede, nel massimo rispetto delle misure di distanziamento sociale e sicurezza, di uscire dalle abitazioni, dagli uffici o dai negozi il 3 maggio sventolando un mazzo di chiavi in segno di protesta e di pubblicare un video di questo gesto. È un segno pacifico che lui definisce “la nuova rivoluzione gentile” aperto a tutti, persone e imprese, che vogliono opporsi alla gestione di questa emergenza economica e mostrare sul web tutta la propria preoccupazione. Domenica 3 maggio l'invito è quello ad uscire di casa sventolando le chiavi e facciamo un breve video taggando @pierfrancobernardi e @trevisoimpreseunite e inserendo l’hashtag #protestagentile.

Lunedì prossimo, 4 maggio, i commercianti trevigiani si raduneranno in piazza dei Signori alle 15.50 per il flashmob "In silenzio per farci sentire". Gli organizzatori di "TrevisoAgiamoAdesso" hanno invitato i partecipanti (con la raccomandazione della distanza da mantenere e obbligo di mascherina e guanti) a disegnare una P sulla propria mascherina e portare un cartello con la propria professione o settore commerciale. L'evento avrà questa scaletta: si ascolterà il brano del silenzio e dopo tre minuti di silenzio assoluto sarà cantato l'Inno di Mameli.

Il giorno precedente, domenica 3 maggio, manifestazione aperta a tutte le partite Iva di Castelfranco e della Castellana, in piazza Giorgione, attorno alle ore 12. Ecco la locandina dell'evento.

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La sera del 1° maggio si svolgerà intanto un flashmob che vedrà il coinvolgimento di parrucchieri, barbieri e acconciatori della Marca che accenderanno le luci dei loro saloni. Tra le 9 e le 11 dello stesso giorno, a Santa Lucia di Piave, presso l'area fieristica, il sindaco ha organizzato invece un "drive in per il lavoro e la libertà".

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Il sindaco di Ponzano Veneto, Antonello Baseggio, ha invece proposto ai suoi cittadini di aderire a questa iniziativa, già peraltro diffusa in molte località della Marca.

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