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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus: altre tre vittime nella Marca, 45 in terapia intensiva

La conta delle vittime sale a quota 92 ma Covid-19 sembra allentare la morsa sulla nostra provincia con 1.325 contagiati (+15 rispetto all'ultima rilevazione) e 3.156 trevigiani in quarantena. I pazienti ricoverati ma non gravi: 116 a Treviso, 101 a Vittorio Veneto, 38 al San Camillo

Sale a 92 il numero delle vittime del Coronavirus in provincia di Treviso: due decessi sono stati registrati al Ca' Foncello di Treviso e uno al San Valentino di Montebelluna. Si tratta di due donne ed un uomo, tutti di circa 76 anni e con gravi patologie pregresse. In tutta la regione le vittime sono ora 342 (+29 rispetto all'ultimo bollettino emesso da Azienda Zero nella mattinata di oggi, venerdì).

Il contagio sembra rallentare nella Marca: sono attualmente 1.325 i positivi al tampone in provincia di Treviso, 7.650 in tutto il Veneto. In terapia intensiva sono 45 i pazienti ricoverati negli ospedali trevigiani: 23 a Treviso, 9 a Conegliano, 7 a Montebelluna, 6 a Vittorio Veneto. In area non critica i ricoverati sono: 116 al Ca Foncello, 101 a Vittorio Veneto, 38 al San Camillo di Treviso, 31 a Montebelluna, 27 a Conegliano, 24 a Castelfranco e 19 a Oderzo. In quarantena sono 3.156 i trevigiani in quarantena volontaria a domicilio.

«La situazione per noi resta ancora preoccupante. Le ordinanze restano vigenti per il fine settimana». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia, nel briefing sul coronavirus alla Protezione Civile. «Siamo estremamente convinti - ha ribadito Zaia - che l'isolamento volontario e indotto stia dando risultati. Abbiamo tre giorni di ritardo sul modello previsionale, ed è una buona notizia, e solo perché i veneti si sono messi d'impegno. Non stiamo finendo l'emergenza. Se si facesse festa sulle strade nel prossimo week end, tra una settimana avremmo il collasso della sanità. I risultati si vedono, stiamo 'accelerando' di meno ma ciò non toglie che il contagio c'è».

«Il Covid-19 purtroppo verrà ricordato come il virus delle case di riposo, perché colpisce le persone più deboli. Ed è una situazione comune in Veneto,  Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa nella sede della Protezione Civile di Marghera (oggi il governatore festeggiava il suo 52esimo compleanno). «Per la case di riposo - ha spiegato Zaia - inviamo i dispositivi alle Ulss, so che gli operatori sono in difficoltà, riescono a cambiare una mascherina al giorno, quando bisognerebbe farlo ogni quattro ore. Abbiano 13,5 milioni di materiali in arrivo a giorni, stiamo rivedendo le quote di invio e siamo preoccupati per le case di riposo. Nel giro di qualche giorno 100mila test rapidi saranno disponibili per il personale:  è un punto nevralgico e delicatissimo, perché il virus trova un substrato favorevole al virus» ha spiegato.

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