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Fermata a San Vitale: progetto bocciato dal sindacato

La sigla SGB spiega in una nota: «Non ci sono le condizioni minime di sicurezza. Ogni volta che un autobus incrocia un altro veicolo c’è il rischio di collisione»

Il sindacato dei lavoratori Mom della sigla SGB ha bocciato il ripristino della fermata dei bus di via San Vitale, ritenendola poco sicura per gli autisti che in più occasioni, in passato, avevano rischiato di restare coinvolti in incidenti stradali con altri mezzi: per questo motivo l'azienda, durante un recente incontro con le organizzazioni sindacali, ha "congelato" il progetto che era stato già annunciato da Ca' Sugana dopo le richieste di alcuni cittadini, in attesa dei lavori di messa in sicurezza della sede stradale.

«La questione del bus in transito in via San Vitale è diventata una palla che rimbalza tra il comune di Treviso e l’azienda di Trasporto Pubblico Trevigiano, e di mezzo rischiano di andarci i lavoratori e gli utenti! SGB sostiene: non ci sono le condizioni minime di sicurezza che permettano il transito dei mezzi pesanti, per la ristrettezza della sede stradale non è possibile nemmeno disegnare la linea di mezzeria! Ogni volta che un autobus incrocia un altro veicolo c’è il rischio di collisione (e ricorda alcuni gravi episodi accaduti negli anni passati), per non parlare dei casi in cui gli autisti si vedono costretti a manovre di emergenza che non andrebbero in nessun modo effettuate, addirittura come la retromarcia, se non in presenza di personale ausiliario che controlli la manovra da terra, nel caso si trovino davanti mezzi agricoli o altri mezzi pesanti in transito. A gravare ancor di più la situazione contribuisce la totale assenza di manutenzione del verde, alberi e siepi che con i rami invadono la strada; si ricorda inoltre la problematica dell’allagamento della via che si verifica praticamente subito dopo qualche ora di pioggia, disagio annoso mai risolto definitivamente, che peggiora ulteriormente le condizioni di sicurezza della strada venendo “cancellati” i riferimenti dei fossati ecc.. La strada è di competenza comunale dice SGB quindi è il comune che se ne deve occupare. MoM, fortunatamente sensibile alla problematica, durante un incontro sindacale con le OO.SS. in rappresentanza dei lavoratori, ha dichiarato che fintanto che non verranno adottati gli opportuni provvedimenti per il transito dei mezzi in sicurezza il servizio dovrà per forza di cose rimanere sospeso. D’altra parte invece, da un incontro tra le stesse OO.SS. e i rappresentanti del comune di Treviso quali il vicesindaco, sindaco e assessore ai trasporti, è emerso che prospettive per una tempestiva risoluzione del problema non vi siano. La linea 55 che transita per via San Vitale, fa sapere SGB, non carica ne scarica passeggeri tranne alcuni nelle fasce orarie degli studenti, la maggior parte delle corse le fa a vuoto, dovendo traghettare inutilmente chi invece deve raggiungere Quinto di Treviso o Treviso/Merlengo, nell’altro senso di marcia. E’ consolidato infatti che i residenti della stessa via S.Vitale, per l’utilizzo del bus, raggiungano la fermata del cimitero di Canizzano in direzione Treviso dove le corse provenienti da Quinto sono più frequenti. E’ allo stesso tempo necessaria una ristrutturazione degli orari della linea 55 sottolinea SGB, che i sindacati hanno già più volte richiesto, dovuta al fatto che negli ultimi anni tra Treviso e Quinto sono stati posizionati numerosi dissuasori di velocità e che purtroppo sono in progressivo aumento nonostante le varie segnalazioni inviate al comune, stessa cosa per la ripetuta limitazione della percorrenza a soli 30 KM/H per lunghe tratte. I residenti di via S.Vitale sarebbero disposti a cedere la propria proprietà per l’allargamento della sede stradale nel caso in cui il comune avanzasse loro la proposta? Dato che, come si diceva, i residenti si spostano alla fermata del cimitero di Canizzano perché viene così tanto reclamato il transito in via S.Vitale? Come possono rivendicare con forza gli stessi residenti un servizio per se e per i propri figli privo dei minimi criteri di sicurezza? Può trattarsi invece di una questione economica per cui la soppressione del servizio di TPL porterebbe probabilmente a un’eventuale svalutazione della zona che andrebbe ad incidere anche sul mercato immobiliare già per certi versi in crisi? E' inaccettabile solo pensare che il comune di Treviso o MoM possano obbligare gli autisti a prestare il proprio servizio in condizioni di non sicurezza e allo stesso tempo offrire un servizio che possa mettere a repentaglio l’incolumità dei trasportati e dei lavoratori stessi».

LA REPLICA DI MOM Il Presidente di Mobilità di Marca, Giacomo Colladon, in merito alla vicenda riguardante la Linea 55 - Strada San Vitale, conferma che sono attualmente in corso tutte le verifiche tecniche necessarie per valutare il ripristino del servizio sospeso il 1 agosto u.s. MOM ribadisce dunque la propria disponibilità a collaborare con l'Amministrazione Comunale affinché si possa trovare una soluzione che sia in grado di garantire tutte le necessarie condizioni di sicurezza a favore della propria clientela.

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